"Caro prezzo ha la libertà" Gran Sasso,  Terza Spalla del Corno Piccolo parete SO

dedicata a JJ1 l'Orso Bruno (e alla stupidità umana)

dsl 290 mt sviluppo 330 mt

B. Moretti, F. Ciotti e R. Buz ati 25-06-07

 

1a rip. 1-07-06 Fabio Sacchini - Luca Trucchia
Considerazioni: "bella via, anche se discontinua, in ambiente selvaggio!"

 

ACCESSO.
dalla Val Maone: superate le sorgenti del Rio Arno, giunti all’inizio della grande piana erbosa sovrastata dalla Grotta dell’Oro, lasciare il sentiero appena prima del sassone (quota 1600 ca.) e salire a sinistra (E) per balze erbose con pendenza crescente, verso una zona di grandi massi, risalendo prati e sfasciumi su terreno libero, in direzione dell’avancorpo O della seconda spalla. Giunti a q.1850 ca., traversare a sinistra (N) in direzione del Canale del Tesoro Nascosto, che scende tra la Terza Spalla e l’avancorpo O della Seconda.
Raggiunto lo sbocco del canale (60m ca. sotto il risalto più basso dell’Avancorpo O della Seconda Spalla), traversare in breve verso la Terza Spalla, fermandosi alla base di una rampa erbosa che sale da dx verso sx (sotto la rampa erbosa precipita, verso la Val Maone, un ultimo salto verticale di roccia grigia e compatta alto ca. 40-50 m.).

L’attacco della via è alla base della rampa erbosa, appena a sx della verticale di una evidente macchia bianca di frana, ben visibile a pochi metri da terra (quota 1890 ca.)   - 1 h 30' circa da Prati di Tivo.


dal Sentiero Ventricini: dalla Madonnina, percorrere il sentiero Ventricini fino alla Forcella del Canale del Tesoro Nascosto. Scendere nel Canale, lasciare sulla sx (scendendo) le scalette e i cavi del Sentiero Ventricini, che conduce alla Forcella del Belvedere e proseguire nel fondo detritico, fino a dove termina la parete di sinistra (avancorpo O della Seconda Spalla). Traversare brevemente sulla destra, fermandosi  alla base di una rampa erbosa con andamento dx-sx (guardando la terza spalla), appena sotto una evidente macchia bianca di frana ben visibile a pochi metri dallo sbocco del canale (quota 1890 ca.) .


ATTACCO:
Al centro di una placca grigia compatta situata fra due evidenti nicchie strapiombanti, appena a sx della verticale di un’evidente macchia bianca di frana, a pochi m da terra. La placca è sormontata da tre brevi fessure parallele, oblique verso destra.

L1 45 m
Salire dritti su placca  (V+, micronut tolto) fino a prendere la fessura di dx delle tre che salgono vicine e parallele con direz. sx-dx (IV+). Proseguire leggerm. verso dx su terreno più facile fino a una placca compatta e appoggiata che si risale interamente (III). Terminata la placca, obliquare decisamente a sx, traversando un breve tratto erboso e facendo sosta alla base di un pilastro compatto, appena a sx di lisci bombè grigi strapiombanti. (1 ch. lasciato in sosta, da integrare con spuntoni e friend).

L2 60 m
Risalire con andamento sx-dx la rampa (IV+) di ottimo calcare sovrastante i bombè strampiombanti e percorsa a sx da una fessura evidente. Poi proseguire sempre leggerm. a dx su splendida roccia fessurata e a lame (IV-, cless. con cordone lasciato) percorrendo una placca percorsa a dx da un canale erboso. A ca. 20m dall’attacco, lasciare la placca e traversare il canale erboso, prendendo una linea di fessure evidenti, quasi orizzontali, con andamento sx-dx. Percorrerle per ca. 30m (III-) e poi salire su un terrazzo mugoso risalendolo 10 m e facendo sosta alla base di una paretina compatta. Sosta su ottima clessidra con fettuccione giallo (lasciato).

L3 40 m
Dalla sosta fra i mughi, denominata “Albertagort”, salire su dritti e poi leggerm. a dx, lungo brevi placche alternate a zolle erbose (II/III-, cordini) puntando ad un evidente scivolo bianco e compatto, caratterizzato da profonde rigole parallele. Sosta alla base dello scivolo, da attrezzare (visibile un cordone su clessidra 10 metri in alto, sulla dx delle rigole).

L4 60 m
Salire la splendida placca a rigole (III, cordone su cless. sulla dx). Dal cordone proseguire verticalm. prima seguendo due rigole profonde in sequenza, poi su rocce più articolate (IV-), fino ad un caratteristico forcellino che domina il profondo e tetro Canale Mallucci, con splendida vista sulla SO della III Spalla. Si può fare sosta intermedia a sx del forcellino (cless. con cordone lasciato) oppure proseguire traversando su crestina e risalendo (I) verso dx su una terrazza erbosa, fin sotto una fascia strapiombante, con sosta comoda alla base di uno strapiombino (2 chiodi, integrabili con friend) - (35 m al forcellino, 60 m alla sosta).

L5 55 m
Salire appena a sx della sosta su dritti per alcuni metri (pass. IV iniziale) quindi obliquare lungamente  verso dx, su placca appoggiata e fessurata (III-) fino a raggiungere (appena dopo una cless. con cordino verde lasciato)  un risalto verticale e articolato, sulla sx di una placconata liscia e compatta  . Su dritti per il risalto (IV), su roccia fessurata e lavorata, fino a uscire su un’ampia cengia erbosa sovrastata da un evidente diedro-camino. Sostare alla sua base (da attrezzare) oppure 10 m a dx (grossi spuntoni).

 
L6 40 m
Dalla sosta, denominata “per grazia ricevuta”, salire il diedro-camino con arrampicata tecnica, attacco di V+, poi V con diff. decrescenti (camalot 3.5 all’attacco e cordino su scaglia dopo 6-7 m, entrambi tolti). Proseguire nel camino (cless. con fettuccia lasciata), infine su placca appoggiata sino a un comodo terrazzo sotto un gendarme. Sosta  da attrezzare (spuntoni e cless.).

L7 30 m
Traversare brevemente sulla dx del gendarme, scendere 2m (I) e risalire sulla sx la placca a rigole che conduce in vetta (II+).

DISCESA:
Percorrendo dapprima la cresta in direz. Est, e poi digradando leggermente sulla sx, traversare a mezza costa sui ripidi prati sovrastanti il Vallone dell’Inferno di Rio Arno, restando appena al di sotto della linea di cresta e raggiungendo, con difficoltà minime (attenzione ai sassi mobili), il sentiero Ventricini poco sotto la parete N della Seconda Spalla.

 

 

NOTA IMPORTANTE : dal forcellino del Canale Mallucci, la via sembra seguire (a partire dalla L5), dalla descrizione della guida TCI-CAI, il percorso della via Morandi-Consiglio-De Ritiis (it. 43i), sebbene non sia stato trovato alcunchè lungo l’intero percorso, ad eccezione di 2 chiodi (peraltro su una placca situata 15m a dx del camino- diedro della L6).

 

L'itinerario della via è preciso su L1 e L2 poi necessariamente, data la conformazione della parete,
perde di definizione. E' utile comunque come indicazione di massima.

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