Gran Sasso, Pizzo d’ Intermesoli, II e I Pilastro, spigolo sud.
Via “Margherita”: R. Iannilli & Gianni Cilia (comando alterno), il 24/06/2006 in 6 ore.
Prima ripetizione 8.7.07 Bruno Moretti e Rob Buz zati
(relazione originaria integrata in base alla nostra ripetizione)
Avvicinamento: dalla Val Maone dopo la presa d'acqua prendere il sentierino che conduce presso la Grotta dell'Oro. Superare il PIlastro Giallo, le Strutture e il Primo Pilastro, fino ad arrivare alla Spaccatura D'Armi.
Sale il netto spigolo che borda a dx la Spaccatura D’ Armi (II Pilastro) e poi continua per il successivo spigolo del I Pilastro, passando per il suo lato sx
Sviluppo 530 M. (compresi 140 M. di cresta orizzontale); roccia discreta (buona) nelle difficoltà, ma attenzione a blocchi instabili nei tratti facili.
La via non è attrezzata, è stata salita senza uso di chiodi per assicurazione e per ripeterla occorre una serie di nut e friend, utili due o tre chiodi per le soste (non indispensabili).
Attacco sul filo dello spigolo, subito a dx della Spaccatura D’ Armi.
** 1) Salire immediatamente a dx del filo dello spigolo, una placchetta delicata che porta ad un corto diedro, continuare fino a sostare su un terrazzino (V; nut e friend). (25-30 M.; sosta con clessidre e friend. Attenzione ad un blocco instabile sulla dx).
** 2) Per fessura rovescia, ben appigliata aggirare lo spigolo sulla sinistra salire due fessure parallele nei pressi dello spigolo (passo di V, poi IV; nut) (20 M.; sosta su spuntone).
** 3) Spostarsi sulla dx (attenzione, blocchi instabili) ed entrare in un diedro che si segue per qualche metro per poi tornare sullo spigolo (IV+), continuare per una placchetta compatta (IV) e poi, per blocchi e fessure, raggiungere un terrazzino sotto una placca con una fessura pochi cm. a dx del filo dello spigolo. (25 M.; sosta con spuntone e friend).
** 4) Salire la fessura tenendosi alla destra della stessa quindi traversare a sinistra aggirando lo spigolo e continuare per parete appigliata ma verticale (V con passi di V+ per l’intera lunghezza) obliquando verso sinistra . (35 M.; sosta con nut e friend). Fino a sostare sul filo dello spigolo su clessidre con vecchi cordoni di varianti provenienti da est (vers. Val Maone)
** 5) Continuare per salti e rocce articolate fino ad uscire sul tratto orizzontale dello spigolo (III e IV), (35 M.; sosta con nut).
** 6-7-8) Con un tiro di cresta orizzontale e due di prato, si arriva a delle placche gialle, alla base di una evidente rampa obliqua a sx, sulla sx dello spigolo/sperone del I Pil., a dx del canale. (140 m.) dove giunge da dx la Marsili-Gizzoni.
** 9) Salire la rampa, prima in fessura e poi per diedrini, fino ad un pulpito con erba (III+ e IV). (50 M.; sosta con friend).
(si può anche continuare a salire per il canale e fare un tiro di una trentina di metri)
Fatto ingresso nel canale erboso, aggirare sulla sx (salendo) la parete giallastra e slavata che chiude il lato sx orogr. del canale, superando facili fessure e diedri alternati ad erba e sostando presso un pulpito erboso in prossimità di una caratteristica e profonda marmitta.
**10) Proseguire in direzione di un netto ma corto camino (in basso a sx del monolitico pilastro principale) , sostando alla base erbosa (III). (45 M.; sosta con friend).
**11) Salire il camino con l’ attacco strapiombante, che diventa canale e sostare su un pulpito (V, poi IV; nut). (40 M.; sosta con nut e friend).
(Il camino sarà anche V ma potrebbe essere molto pericoloso, per la gran quantità di massi e lame incastrati che lo formano e che danno la sensazione che non sia proprio il caso di tirarli, cosa necessaria se si vuole salirlo direttamente, dato che strapiomba; noi siamo saliti sulla destra su una placchetta slavata molto liscia, seguendo un esile fessura che dopo 2-3 m diventa proteggibile (camalot 0,75 e 1), e quindi subito traversando delicatamente a sx nel camino, sopra la strozzatura. Si prosegue poi facilmente in spaccata una decina di metri, fino a sostare su una forcella. Il superamento del camino necessita comunque per un momento di tirare cose dubbie, ma perlomeno non si è sulla linea di caduta dei massi, in questo modo però il passo è molto più duro in libera: almeno VI+)
**12) Dalla forcella, Scendere verso una cengetta erbosa, sulla sx della sosta, traversare e sostare sotto un diedro-fessura (II). (20 M.; sosta con friend e nut).
**13) Salire il diedro-fessura e la successiva rampa verso sx, fino ad una strozzatura costituita da blocchi, alla base della quale si sosta (III e IV). (50 M.; sosta con nut e friend).
(per evitare eventuali cadute di sassi abbiamo fatto sosta sulla sinistra della paretina e saliti su direttamente, forse per questo i primi 15 metri ci sono parsi considerevolmente più duri di III ? direi IV con passi di IV+ III lo diventa nella parte finale – lasciato un chiodo di sosta)
**14) Superare la strozzatura (V+; friend. Blocco instabile) e proseguire facilmente fino ad uscire sui pratoni sommitali. (30 M.; sosta su spuntone).
(si può superare la strozzatura a sinistra su roccia nemmeno troppo male IV )
Discesa lungo i prati obliquando a destra (faccia a valle) per un 200 metri abbassandosi leggermente, quindi seguire uno dei ripidi e stretti canali di detriti fino in basso. Arrivati ad una strozzatura puntare un piccolo alberello e passare a sinistra dello stesso. Scendere ancora per prato e canalino detritico fino ad intravedere sulla sinistra un ometto sulla sponda del canale. Da questo punto scendere per linea intuitiva fino al sentiero della Val Maone (400 mt circa)