Cose così

Qualche anno fa, in azienda, chiamiamo una ditta per lo smaltimento di una tettoia in eternit. La ditta comunica alla Asl il giorno che intende effettuare il lavoro e la Asl manda la polizia municipale a controllare.

Quando arrivano, trovano gli operai della ditta che stanno lavorando su un trabattello (struttura di ponteggio mobile) con i piedi a circa 150 cm da terra (erano all’altezza del mio petto). Fermano tutto. Gli fanno un verbale salatissimo perchè non avevano indossati i dispositivi di protezione individuale per i lavori in altezza.

Quindi vedono lì accanto la cisterna di plastica in cui stiviamo l’olio esausto. In attesa dello smaltimento. Per chi non lo sapesse, lo smaltimento di olio esausto è gratuito. Cioè viene pagato all’origine, quando acquisti olio motore nuovo, con una tassa che viene girata al consorzio smaltimento olii esausti. E credo che questo sia un ottimo sistema peraltro.

Noi non dobbiamo far altro che chiamare la ditta che lo smaltisce e quella viene con un’autocisterna e se lo porta via. Insomma noi non abbiamo alcun interesse a buttarlo nella rete fognaria o nei campi, tanto per dire. Aldilà della nostra coscienza ecologica.

La legge dice che deve esistere un registro di carico e scarico dell’olio esausto. Ovviamente ce lo abbiamo. Solo che, perché ci sono sempre cento cose da fare, quello che avviene normalmente è che si butta l’olio nella tanicona, quando questa è quasi piena si chiama l’autocisterna, quella aspira l’olio e alla pompa è collegato un contatore. Alla fine ci dice: 500 kg. o 400 kg. Noi carichiamo la cifra e la scarichiamo. Invece di caricarla giorno per giorno man mano che viene raccolto.

Quindi il registro non era aggiornato. Quindi 6500 euro di multa.

Parlando con i vigili ci fanno capire che ci va anche bene, perché potrebbero anche fare una multa per quello spazzolone attaccato al tubo dell’acqua.

Ma perchè, chiedo, non posso dare una sciacquata a una macchina? vedete benissimo che questo non è mica un autolavaggio. E solo per togliere la polvere, a volte.

No. Non lo potete fare. Ci vuole l’autorizzazione allo scarico. La vasca di decantazione. Questo e quell’altro.

Ma scusate.. allora la gente che lava la macchina alla fontanella?

No, non lo possono fare. va beh il privato non lo controlla nessuno, ma un’azienda…

Chiaramente la multa di 6500 euro diventa di 2500 se paghiamo entro 60 gg. Il ricorso non serve a niente. I funzionari sono tutti comprensivi, riconoscono la buona fede, ma tant’è: Dura lex sed lex.

Bene. Anzi male.

Racconto questa cosa perché ultimamente c’è un proliferare di lavaggi a mano. Tutti gestiti da extracomunitari. Nella zona in cui abito ce ne sono quattro in meno di un chilometro. Una porta di negozio: venti/venticinque metri quadrati. Lavano le macchine in mezzo alla strada, sui marciapiedi, l’acqua, col sapone e i grassi, gli olii sciolti, vanno nelle fognature.

Io non ho niente contro questi poveracci che con questo freddo stanno tutto il giorno nell’umidità per guadagnare pochi euro.

Ma non mi spiego come sia possibile che per le leggi che ci sono in italia, per il tipo di tassazione e controlli cui è sottoposta un’azienda, questo tipo di attività possa esistere.

Qualcosa non mi quadra.

E non quadra a nessuno che abbia mai avuto a che fare con l’idea di aprire una qualsiasi attività.

E’ lo stesso discorso che si è fatto in questi giorni sulle attività di lavorazioni gestite da cinesi. Nessuno è in grado di capirci nulla. Fanno esattamente come vogliono, se c’è un controllo di qualsiasi tipo è tutto così totalmente illegale che chi controlla non riesce nemmeno a parlare con qualcuno.

In questo modo è chiaro che chi imposta la questione su temi sostanzialmente razzisti e xenofobi troverà facile presa, aldilà del politically correct di facciata dei maestrini lontani anni luce dalla realtà sociale.

Purtroppo, nelle piccole cose di vita quotidiana, ognuno potrebbe raccontare facilmente decine di episodi in cui non c’è né giustizia né logica. Viviamo sempre di più in una specie di giungla in cui ogni tanto arriva il fulmine dall’alto di una giustizia persecutoria e sperequativa, generatrice casuale di disuguaglianza.

Oggi leggevo di una retata a Piazza Navona contro… i pittori.

Cioè, i pittori a piazza navona stanno lì, con le loro matite e/o pennelli, o le bombolette. Qualche opera già fatta. Ti fanno il ritratto o ti disegnano sotto gli occhi il colosseo.

Hanno sequestrato più di 1000 tele e fatto multe per occupazione di suolo pubblico e mancate autorizzazioni alla vendita.

Io non credo che a piazza navona ci siano dei ricchi evasori. Penso che ci sia gente che fatica a vivere.

Che dobbiamo fare?