Io so come ci si sente

Gironzolando in rete, in questa giornata di strana primavera troppo calda e luminosa, che ha preso di sorpresa la natura stessa … al punto che le piante sembrano in affanno, nel mettere le foglie nuove… mi sono imbattuto in questo articolo:

Venezia. Salva il bimbo caduto in acqua
e poi scopre che si tratta di suo figlio

Mi sono ricordato di quando mi è capitata una cosa simile, molti anni fa.

Mi è capitato di tirare fuori da una macchina in fiamme mia moglie (ora ex) e non sapevo che fosse lei.

Stavamo tornando a casa il sabato sera, però con due macchine… ed ero convinto che lei fosse dietro di me. C’era traffico sulla Pontina, sabato sera verso le 20 d’estate. Si andava a 80 km/ora a corsie parallele tutti attaccati.

Ad un certo punto una cinquantina di metri avanti a me vedo una macchina imbarcarsi sulla barriera new jersey (quella in cemento) al centro della strada, ruotare su se stessa volando sopra le due file parallele di macchine che andavano nell stessa direzione, cadere fuoristrada rovesciata, rimbalzare mettendosi dritta sulle sue ruote e prendere fuoco.

Alla luce dell’imbrunire non avevo riconosciuto la macchina, e avevo visto, mi sembrava, due persone dentro.

Fermai la macchina a lato strada, abbastanza distante perché una eventuale esplosione non potesse coinvolgerla (perché peraltro avevo il mio cane, in maccina) e a testa bassa, come se mi stessero sparando, corsi verso la macchina in fiamme.

Sentivo delle voci, altra gente che si era fermata, che diceva di non andare che era pericoloso, che poteva esplodere (siamo troppo condizionati dai telefilm americani… in cui le macchine esplodono i n globi di fuoco…. normalmente non è così… le macchine bruciano lentamente) ma sinceramente non è che sono stato troppo a ragionare… in quei casi è l’istinto e basta, quello che ti fa muovere. Se ragioni vuol dire che stai fermo. E quindi stai perdendo tempo. E quindi qualcun altro si starà muovendo al posto tuo.

O ce l’hai o non ce l’hai. L’istinto dico. Non c’è razionalizzazione… vai e basta.

Quando sono arrivato lì le fiamme erano solo sulla parte posteriore. Ho provato ad aprire ma la macchina era schiacciata (era caduta sul tetto e poi si era rimessa dritta) e quindi la portiera non si apriva. Ho dato un calcio al vetro, l’ho rotto, ho preso lo sportello bene questa volta e si è aperto.

Ho preso la persona che era dentro e l’ho tirata… mentre riuscivo a tirarla fuori mi sono trovato davanti il viso di mia moglie.

Ho avuto un momento di disorientamento assoluto.  La battuta buona sarebbe “ho subito tentato di rimetterla dentro” 🙂

ma in realtà ho avuto un momento di vuoto… non capivo nulla. Non doveva essere lì. Mi aspettavo due persone.

Comunque era lei. L’ho tirata fuori.  Grazie alla cintura non aveva sbattuto… non si era fatta nulla. L’altra cosa che avevo visto rotolare era la sua borsa, e pacchi di depliants relativi al suo lavoro.

Una macchina che brucia senza estintori non puoi far nulla. Ecco, cosa dovrebbero rendere obbligatori nelle macchine: gli estintori. Non per sé, per gli altri.

Non ce l’aveva nessuno. Guardammo la macchina bruciare fino all’ultima vite. Restò uno scheletro nerastro. Bruciò anche la sua borsa con l’incasso della giornata. Ci rimettemmo un sacco di soldi con questa storia.

Rimasero 500 lire nerastre. Le conserviamo ancora, credo.

Raccontai questa cosa alcuni giorni dopo ad una persona che stimavo molto (e oggi non c’è più) e mi disse una cosa che mi è rimasta impressa: “di solito quando salvi qualcuno la gratificazione è qualcosa che trovi in te stesso… è la soddisfazione di essere stato uomo nel suo aspetto migliore. In questo caso la gratificazione l’hai avuta anche direttamente, hai salvato qualcuno ma hai salvato anche te stesso da un dolore, anche se non lo sapevi. Hai avuto subito un premio….” disse ridendo.

Sono passati tanti anni. Mia moglie è diventata la mia ex moglie e ha la sua vita, come io ho la mia. Le immagini di quei momenti mi scorrono nel ricordo come se nemmeno mi appartenessero. Ricordo solo, come fosse adesso,  lo sgomento quando, ancora sul sedile, tentando di togliersi la cintura, si voltò e la riconobbi.

Però quel fatto ci toccò senza quasi che ce ne accorgessimo. Cambiammo un po’ di cose nella nostra vita. Dopo poco nacque mia figlia. Certi avvenimenti imprimono delle svolte alle nostre esistenze.

Volevo dire a quella madre: lo so, quello che hai dentro adesso. Hai fatto la cosa giusta. L’avresti fatta per chiunque e ne sei certa… perchè non lo sapevi, che era tuo figlio. E’ una bella sensazione. Tienitela stretta dentro.

6 Risposte a “Io so come ci si sente”

  1. Sono senza parole e con i brividi addosso. Cavoli. Credo che la riflessione fatta dal tuo amico dica tutto. Decisamente un eroe .

  2. Penso che un eroe sia colui che sa esattamente a cosa va incontro, senza ombra di dubbio, eppure fa lo stesso la cosa. Penso a chi si assume la responsabilità di qualcosa che non ha compiuto per salvare degli innocenti anche se sa che questo vorrà dire la sua fine.
    Questo, per me, è eroismo.

    Io ho solo reagito istintivamente. In quel caso non si ha nemmeno paura. Mi è capitato altre volte per cose diverse.
    Poi è l’esito del tuo atto che decide cosa sei… se va bene sei bravo se va male sei uno sciocco… 🙂
    A me è andata bene… no… non sono stato un eroe.
    La sensazione bella che ti resta dentro è difficile da spiegare. Deriva dall’aver fatto qualcosa di importante per qualcuno che per te non era niente. E’ la solidarietà umana.
    Sapere che esiste, dentro di te, aldilà delle parole e dei concetti… che esiste come pulsione istintiva… ecco, questa è la cosa più bella.

  3. Si Mistral… il cammino della vita.
    Con i se e i ma non si va da nessuna parte ovviamente… ogni piccolo cambiamento nella linea del tempo aprirebbe milioni di possibilità, impossibili da delineare.
    Però so che la mia vita prese una svolta per quel fatto. Non continuò esattamente come prima.

    1. …. 🙂 beh… penso che si sarebbe salvata lo stesso, ma in caso contrario quella combinazione di dna che risponde (non sempre) al nome di Beatrice non avrebbe preso la bella forma che oggi ha … 😛

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