Via “HELLZAPOPPIN” – Gaeta – Montagna Spaccata

 

Sviluppo : 160 m

 

Diff. max : 6b

 

Diff. obbl. : 5c+

 

Materiale : via attrezzata a fix inox, spit “long life”, vecchi spit e chiodi. Tutte le soste hanno almeno 1 fix inox (4 fittoni resinati sulla S3). Consigliati friends/nuts piccoli.

 

Descrizione : dal terrazzo di calata della Via dei Camini, traversare lungamente a dx, poi risalire due diedri, il primo facile, il secondo difficile in partenza e dopo l’uscita sulla sx. Raggiunta la sosta in nicchia della via dello Spigolo, ritraversare orizz. a dx sino ad una grotta sospesa. Da lì salire due tiri più o meno verticali sino al cengione finale. Traversare a dx e poi su per un diedrino giallo, a metà del quale traversare 2m a dx e uscire per placca lavorata.

Nelle relazioni ufficiali, L1 e L2 sono unite, ma si sconsiglia di farlo (attriti eccessivi).

 

L1 : 24m          8 spit - 1 ch          5c+ / 1 pass. 6a

Dal terrazzo di calata, traversare verso dx, incrociando gli attacchi di “Croce del Sud” e “Spigolo” (in comune, proprio sopra il terrazzo), poi di “Leonardo” dopo 7 m., poi di “Forza 80” dopo 12 m e infine di “Tra il dire e il fare” dopo 22 m. Il traverso segue striature orizzontali slavate, da superare orizzontalm. per i primi 15m circa, seguendo fix e chiodi arrugginiti (attenzione a qualche chiodo messo, per errore di percorso, troppo in alto o troppo in basso). Il tratto più difficile (ultimi 7-8m) è inizialm. in salita, per poi abbassarsi in leggera discesa verso dx, protetti da 1 chiodo a lama in una fessura orizz., 3 m prima della S1 (nicchia alla base di un diedro-camino, 2m a dx dei fix d’attacco di “Tra il dire e il fare”).

 

L2 :   8m          0 (1 cl.)             5a

Salire il breve diedro in spaccata (clessidra) rimanendo, all’inizio, 1-2 m a dx dei fix di “Tra il dire e il fare”, salendo poi verso dx in cima al pulpito, alla base di un diedro netto e verticale di roccia chiara (S2). Si sconsiglia di unire questa breve lunghezza alla L1 per evitare fastidiosi attriti delle corde.

 

L3 : 40m         11 spit - 2 ch            6b, poi 6a, poi 5b    

Salire la liscia placca (6b) che conduce al diedro. Da questo si esce in alto a sx. Segue un difficile traverso verso sx di pochi m (6a- ch. in fuori), riprendendo poi verticalm. (leggerm. in obliquo verso sx) su roccia meno verticale, più ruvida e scura, sino alla S3 in una caratteristica nicchia, in comune con la “Via dello Spigolo”.

 

L4 : 15m          4 spit                   5c

Ridiscendere 2m circa sotto la S3 (per 30 anni nut incastrato, ora fix), quindi traversare orizzontalm. a dx per 15 m (esposto) sfruttando per una stratificazione per le mani, salendo infine in obliquo verso dx alla S4 (alla sx di una grotta sospesa, con clessidrone  appena sotto la sosta).

 

L5 : 30m         6 spit - 1 spago su cl. 5c (1 pass. 6a)

Attaccare (spago su un clessidrino) appena a sx dei due chiodi ad anello della sosta originale e proseguire verticalm. sino a superare un piccolo tettino (6a), quindi in obliquo verso dx sino alla S5, su cengia.

 

L6 : 20m         6 spit                   5c

Aggirare sulla dx la sovrastante parete aggettante, tornando poi verso sx e verticalm. sin sotto il cengione sospeso finale (possibilità di uscita, traversando a sx, lungo la “via dello Spigolo”). Proseguire  obliquam. verso dx alla S6, in cengia, sotto un muro leggerm. strapiombante  (tiro di uscita di “Tra il dire e il fare”).

 

L7 : 25m         5 spit 1ch.            5c

Camminare verso dx lungo la cengia alzandosi obliquam. alla base di un caratteristico diedrino giallo, risalirlo sino a circa metà, quindi traversare orizzontalm. 2 m a dx (esposto, chiodi) e uscire verticalm. su facile placca grigia lavorata, alla S7, proprio sul ciglio sommitale.