Discesa lungo la Via Normale di quest'ultima
vetta e rientro al rif. Franchetti per il Passo del Cannone e la Sella dei
Due Corni. (Escursione molto impegnativa)
Difficolta': EEA/A (con passaggi fino al IV)
Dislivello salita/discesa: circa 500 m. (dal rif. Franchetti), piu' vari
saliscendi sulle creste. Ore tot. per l'escursione (dal rif. Franchetti):
9-10
Salite varie fino a raggiungere la Vetta Occidentale:
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Si parte dal rif. Franchetti (m.2433), e si segue uno dei due itinerari
gia' descritti per la salita alla Vetta Orientale: - tramite la Via Ricci
e l'Anticima Nord (vedi E1); - tramite la Via Normale dal ghiacciaio del
Calderone (vedi E2).
Su tutte le cime toccate da questa escursione si gode un fantastico
panorama sulle maggiori vette del gruppo, con una visuale del tutto
particolare che cambia continuamente, man mano che si percorre la lunga
serie di creste e di vette.
Dalla Vetta Orientale del Corno Grande (m.2903), si raggiunge la Forchetta
Sivitilli (m.2850 c., doppio intaglio che si apre tra la Vetta Orientale e
la Vetta Centrale) scendendo per un canalino situato appena a destra del
filo di cresta OSO della Vetta Orientale.
Si prosegue verso destra in direzione della Vetta Centrale, facendo molta
attenzione nel passaggio dei due intagli della forcella, poiché qui il
sentiero e' molto stretto e c'e' molto pietrisco sdrucciolevole.
Si traversa in leggera salita lungo il versante del ghiacciaio del
Calderone e si raggiunge un forcellino.
Da qui, per canalini e per cresta si raggiunge la sommita' della Vetta
Centrale (m.2893).
Si scende 50 metri sul versante sud (versante della Valle
dell'Inferno) seguendo i bolli rossi della Via Normale della Vetta
Centrale.
Si entra in un canale (a destra: faccia a valle) che diventa ripido. Si
sottopassa un masso e con una leggera risalita verso destra si raggiunge
la Forchetta Gualerzi (m.2840) che si apre tra la Vetta Centrale ed il
Torrione Cambi (bella vista sul Bivacco Bafile e su parte della catena
meridionale del gruppo).
Per facile cresta si raggiunge la sommita' del Torrione Cambi (m.2875).
Dalla sommita' del Torrione (piccolo ometto di pietre) si procede in
direzione della Vetta Occidentale (O). Appena a sinistra del filo di
cresta si scende in un breve canalino interrotto da un salto (dove arriva
la Via del Camino Jannetta al Torrione Cambi). Qui si trova un chiodone ad
anello cementato per la doppia e ci si prepara per fare due calate in
doppia (la prima dalla Vetta del Torrione Cambi di circa 35/40 m. e la
seconda, all'interno di un canale-camino di 20 metri).
Alla fine della seconda doppia ci si trova in un piccolo canale. Lo si
risale brevemente raggiungendo sulla destra la Forchetta del Calderone
(m.2790), ampia ed importante forcella con notevole visuale, che si apre
tra il Torrione Cambi e la cuspide della Madonnina (o Punta Sivitilli),
prima punta della lunga serie di creste della Vetta Occidentale.
Il Torrione Cambi puo' essere facilmente aggirato scendendo dalla
Forchetta Gualerzi per un tratto in un canale-camino (segnato) sul
versante del Calderone e seguendo poi la grande terrazza obliqua esposta
sul ghiacciaio che porta all'intaglio di un canalino e quindi alla
Forchetta del Calderone (passaggio già descritto nell'itinerario E3).
Questo percorso e' pericoloso in caso di pioggia, neve o nebbia. Qui
viene consigliato di raggiungere la cima del Torrione Cambi e di
effettuare le due calate in doppia fino a raggiungere la Forchetta del
Calderone.
Dalla Forchetta del Calderone si sale per pochi metri verso Ovest, fino
ad un corridoio (sul versante del Calderone) costituito da due lastroni
appoggiati che permette di raggiungere una cengia orizzontale che taglia
il triangolare versante NO della Madonnina (o Punta Sivitilli).
La cengia si può anche raggiungere con una calata in doppia (circa 25 m.)
dalla sommità dello sperone che si trova a sud della Forchetta del
Calderone (in direzione della Vetta Occidentale) e che si raggiunge
facilmente dalla forcella.
Ciò permette di evitare l'aggiramento dello sperone sul lato esposto sul
ghiacciaio del Calderone.
La calata in doppia dalla cima dello sperone va attrezzata bene,
utilizzando chiodi oppure ancorando cordini e/o fettucce attorno a
spuntoni della cima.
Qui si consiglia la calata in doppia.
Si traversa tutta la cengia orizzontale della Madonnina (da sinistra verso
destra) e si raggiungono le rocce delle creste della Vetta Occidentale.
Dove la cengia termina, si guadagna nuovamente il filo di cresta con una
arrampicata in fessura-camino (III+ e IV).
Un salto successivo si supera arrampicando su un diedro, sempre sul
versante del Calderone, fino a raggiungere un evidente forcellino.
Procedendo sempre verso NO, si scende per 2-3 metri dalla forcella e si
percorre una cengia (molto esposta) per 25 metri in leggera salita,
raggiungendo un nuovo evidente intaglio sul filo di cresta.
Si prosegue piu' o meno lungo il filo di cresta fino ad un altro profondo
intaglio sormontato da un masso, che si supera (III) dopo essere scesi
nella spaccatura. Si percorrono ancora circa 50 metri sulla cresta e si
arriva finalmente sulla Vetta Occidentale del Corno Grande (m.2912).
Bellissimo panorama sull'intero gruppo.
Discesa: --------------------
Dalla sommita' della Vetta Occidentale, si prende il sentiero di cresta
(verso destra) della Via Normale di questa Vetta e, dopo una traversata
della sua Anticima e una discesa su molti tornanti colmi di sfasciumi, si
raggiunge un bivio ben evidenziato.
Se si prosegue in discesa a sinistra, si continua sulla Via Normale verso
Campo Imperatore. Se invece si piega a destra (inizialmente in leggera
salita, poi in discesa) si va in direzione del Corno Piccolo e del rif.
Franchetti.
A questo bivio quindi occorre girare a destra e procedere verso il Corno
Piccolo.
Lungo un buon sentiero segnalato, si raggiunge in breve il Passo del
Cannone (m.2679) che apre il panorama e la strada verso il Corno Piccolo,
il Vallone delle Cornacchie e il rif. Franchetti. Si supera il Passo e si
continua a seguire il sentiero che diventa ben presto roccioso.
Avvalendosi di tratti con corde fisse, si raggiunge quindi la cresta che
collega il Corno Grande al Corno Piccolo e quindi la Sella dei Due Corni
(m.2547). Da qui in breve si torna al rif. Franchetti.
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