buon anno

 

e un altro anno è andato, anzi un decennio.

il capodanno del 2000, che guardavo così lontano nel futuro negli anni 80 e 90, ero a Livigno. Ho un ricordo poco prima di mezzanotte, sulla neve dura sotto casa, il mio cane che alzava la gamba su un pupazzo di neve che in testa aveva una candela di cera argentata con una fiammella su ogni cifra del numero magico: 2000.

“Abbi un po’ di rispetto, Flock !” dissi. Ma lui mi ignorò e continuò ad annusare attorno.

E come quel pupazzo segnato di giallo alla base nei giorni successivi scomparve, così passò il fatidico anno 2000 e ora è già lontano dieci anni.

In dieci anni un bambino diventa grande. In dieci anni ne succedono di cose.

Sono stato a Sperlonga a scalare, questo capodanno. Sono stato bene.

Il 31 però un amico di forum se ne è andato, travolto da una valanga. E la sera non riuscivo ad essere allegro. Non ci riuscivo.

Come un ronzio di sottofondo, nelle risa e qualche voce da ubriaco, sentivo una malinconia, per lui e per tutti quelli che in questi anni se ne sono andati. Per il tempo che corre via, per tutto ciò che siamo e che ci scorre fra le dita come sabbia.

Non faccio mai buoni propositi, pensando al futuro. Così come non rimpiango il passato.

Eppure, citando qualcuno che non ricordo: “La nostra felicità non dipende soltanto dalle gioie attuali ma anche dalle nostre speranze e dai nostri ricordi. Il presente si arricchisce del passato e del futuro.”

E allora, più che di propositi, parliamo di speranze. Ecco, vorrei che il mondo, e questo paese in particolare, mi apparisse meno brutto di come lo vedo ora. Non tanto per me, ma per mia figlia. Vorrei poterle dire che studiare serve a qualcosa, che ad impegnarsi potrà costruire la sua vita, che ad essere onesti si vive meglio. Che il mondo non è dei prepotenti e dei furbi, ma che esiste una giustizia, da qualche parte, prima o poi.

Vorrei poterle dire che con poco si può avere una vita dignitosa e che la felicità non è nell’avere cose ma nel riuscire ad essere se stessi con gli altri. Che il senso della vita nessuno lo sa ma che non può essere quello di distruggere tutto ciò che abbiamo attorno, vita compresa.

Vorrei poterle dire cose diverse, da quelle che ogni giorno le arrivano dalla società in cui vive. Senza pensare che questi valori siano stati sconfitti e che viviamo in un paese razzista, egoista, gretto.

Ma va beh.

La speranza, oggi, è di non peggiorare. Ed è già molto. Staremo a vedere cosa ci porterà questo 2010. Auguri a tutti.

2 Risposte a “buon anno”

  1. poichè viviamo di disincanti, molto spesso, più che di reali speranze, mi sembra che una speranza come la tua sia assolutamente condivisibile. e auspicabile. anche perchè al peggio siamo abituati e sappiamo come fronteggiarlo. ti auguro ogni bene, mio caro. anche se con ritardo!:-D

  2. Buon anno Roberto!…Mi è piaciuto leggere questa tua riflessione. E la condivido al mille per mille.La speranza, tieniamocela stretta, credo sia l’unico bene che ancora ha un senso in questa società ottusa e per nulla aperta al confronto.Ti abbraccio…a presto!

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