solitudine

La vita è un’isola in un oceano di solitudine: le sue scogliere sono le speranze, i suoi alberi sono i sogni, i suoi fiori sono la vita solitaria, i suoi ruscelli sono la sete.

Ti ho visto, fratello mio, innamoratissimo di una bellissima donna, deporre il cuore sull’altare della sua grazia, E quando ho visto lei contemplarti con tenerezza e materno amore, ho detto a me stesso:
"viva l’Amore che ha posto fine alla solitudine di quest’uomo e ha congiunto il suo cuore a un altro cuore".

E tuttavia, guardando una seconda volta, ho scorto nel tuo cuore amante un altro cuore, solitario, che gridava invano per rivelare i suoi segreti a una donna; e dietro la tua anima piena d’amore, un’altra anima, sola, vagava come una nuvola, sospirando invano di potersi sciogliere in lacrime negli occhi dell’amata?

La tua vita, fratello mio, è una dimora solitaria, separata dalle dimore degli altri uomini. E’ una casa nel cui interno non può spingersi lo sguardo del vicino. Se piombasse l’oscurità, la lanterna del vicino non potrebbe illuminarla. Se fosse svuotata da ogni provvista, non potrebbero riempirla le scorte dei vicini. Se si ergesse in un deserto, non potresti trasportarla nei giardini degli altri uomini, coltivati da altre mani. Se si ergesse sulla vetta di una montagna, non potresti trasportarla nella valle calpestata dai piedi di altri uomini.

La vita del tuo spirito, fratello mio, è avvolta dalla solitudine; se non fosse per questa solitudine, tu non saresti tu, e io non sarei io. Non fosse per questa solitudine, crederei forse, udendo la tua voce, di sentire la mia stessa voce; vedendo il tuo volto, crederei di vedere me stesso in uno specchio.

Kalil Gibran

11 Risposte a “solitudine”

  1. Ma ho avuto un’allucinazione, o c’erano altri post, sull’amore e sul disamore?A leggere questo brano di Gibran, mi vien da pensare che forse pretendiamo troppo dall’amore: la solitudine di cui si parla è inevitabile, e non c’e’ da averne paura secondo me, o forse si tratta solo di rassegnarsi e affrontarla. L’amore credo possa rendere piu’ piena la vita, forse in qualche modo completa qualcosa di noi, e non è poco…

  2. No non hai avuto un’allucinazione. Ma non mi piaceva la discussione. Il mio post e alcune risposte, che mi hanno innervosito. Per cui ho cancellato tutto.
    Il discorso sull’amore disinteressato, come può essere quello con un animale, ma anche verso un figlio (non necessariamente sempre) lo riprenderò in seguito.
    Questo brano di Gibran però penso che suggelli quello che non c’è più. Il fantasma di una discussione cancellata rimasto ad aleggiare nel blog …

  3. Non è facile comunicare. Spesso si tende a rispondere a domande che vorremmo ci facessero, ignorando il senso di quelle che realmente ci vengono poste.
     
    "Voglio che sappia tutto di me" si disse " è stato il mio primo uomo, conosce le mie sensazioni più intime, staremo sempre insieme. Voglio che sappia tutto quello che mi è successo in passato. Cosa ho pensato di lui quando mi mancava…tutto". Aveva una scatola, in cui conservava da anni tutto ciò che le ricordasse i momenti più emozionanti della sua vita. C’erano biglietti d’auguri, fogli di pacchetti regalo, cartoline ma soprattutto diari dove appuntava le sue emozioni. Tutto ciò che c’era in quella specie di forziere sarebbe stato uno dei doni più belli che avrebbe potuto fare al suo compagno, ne era convinta. E così fece. Lui passò la notte a leggere, leggere, guardare e leggere ancora.
    L’intensità della gioia che aveva accompagnato la decisione di lei sarebbe stata la stessa con cui avrebbe misurato la delusione quando si sentì dire "voglio che tu dia fuoco a tutto questo".
     
    In quel momento realizzò che c’era una parte di sè che non avrebbe mai potuto trasmettere. Una parte che avrebbe visto solo chi avrebbe voluto vedere. Fu chiaro quanto fosse facile pronunciare parole d’amore e quanto fosse difficile poterlo vivere nella sua intensità. Avrebbe dovuto conoscerla, perchè diceva d’amarla. Le aveva chiesto di bruciare una parte di sè…Pochi mesi dopo lo lasciò…".
     
    Se non fosse per gli abbagli a cui spesso la passione, la possessione, le paure e quant’altro ci conducono potremmo riconoscere chi ci ama senza aver bisogno di parlare.
     
     
     
     

  4. Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, poiché le parole le immiseriscono – le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori.
     
    Ma è più che questo, vero? Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov’è sepolto il vostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i vostri nemici sarebbero felicissimi di portare via. E potreste fare rivelazioni che vi costano per poi scoprire che la gente vi guarda strano, senza capire affatto quello che avete detto, senza capire perché vi sembrava tanto importante da piangere quasi mentre lo dicevate. Questa è la cosa peggiore, secondo me. Quando il segreto rimane chiuso dentro non per mancanza di uno che lo racconti ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare.

  5. Wow…una dichiarazione d’amore appena sveglia…sarà che non me l’aspettavo, ma…mi sento come le particelle che stanno girando nell’acceleratore!
    Grazie Rob…ma…ora chi mi difende da tutte le tue fans scatenate? Oddio…già me le vedo ad organizzare un pullman kamikaze!
     
    Le persone son cieche…spesso basterebbe concentrarsi sull’indole di chi ci sta di fronte per intuire chi sia, come agisca, come ami ed invece ci si ostina a fermarsi ad un passo da "Le cose più importanti" quelle che "giacciono troppo vicine al punto dov’è sepolto il vostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i vostri nemici sarebbero felicissimi di portare via". Forse la cosa positiva è proprio che tra i ciechi ci siano spesso anche  i nemici. Ma probabilmente se si accingessero a guardare e non solo a vedere, non avrebbero bisogno d’esser nemici…basterebbe ignorarsi…
     
    Un bacio!
     
     
     

  6. sto incasinato… sto migrando, al lavoro, da un pc ad un altro, e non è facile … sto con due tastiere, due mouse, due schermi sulla scrivania… oltre al lavoro normale…
    ho scritto delle cose su quell’idiota decreto contro la prostituzione; delle cose sulla crisi nel mercato finanziario americano… ma non vale la pena nemmeno di riportarle.
     
    però mi alleno. mi alleno. ho le dita che mi fanno male.
     

  7. Perchè?! Riportali, dai…tempo che me li leggo. Tanto se fanno pena te lo dico e li cancelli. Hi Hi Hi!
    Giornata no oggi.
    Così per distrarmi…ho migrato un po’ tra gli spaces…quanti ne ho visitati! Nei tre quarti c’eri tu…sempre in mezzo stai… Ah!Ah!Ah! 😉
    Va bene, dai…allora aspetto che ritorni ad essere un internauta stanziale…nel frattempo cerco se c’è qualche altro homo multineuronicus tra i blogger, ma mi sa mi sa…
     
     
     

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