autunno

 

E’ arrivato l’autunno e quest’anno non lo volevo. Mi piaceva che continuasse a fare caldo. Ancora.
Volevo continuare a scalare in maglietta, a sentire il sole sulla pelle. Pure a uscire la sera quando mi andava.
Invece c’è acqua ovunque. Sottopassaggi allagati, traffico, fango.
Sembrava che aspettasse il ritorno dell’ora solare, il buio alle cinque, per scatenare la pioggia torrenziale: l’autunno.
Ed è arrivato senza troppi colori sugli alberi, senza serenità, senza voglia di sentire gli odori dei funghi, delle castagne, preoccupati da un mondo che sembra sull’orlo del baratro, da un paese che sembra impazzito, senza più dignità né vergogna.
 
E viene voglia di chiudersi in casa, mente fuori piove, ascoltando le gocce diventare torrente che scivola per la grondaia, la notte, nel silenzio. E mi viene da pensare che se l’estate è la stagione per stare soli, l’autunno è quella che ti spinge a raccoglierti vicino a qualcuno. Una specie di cicala e la formica degli affetti. Quello che hai sperperato l’estate non te lo ritrovi ora, mentre alla luce di una lampada ascolti musica e leggi un libro, sdraiato su un divano in una casa troppo vuota per restarci, per non dormire, per non cercare qualcosa da fare, anche se piove.
 
Domani allora vado a scalare, anche se le previsioni danno pioggia, anche se devo tornare a roma presto, perché a casa non ci voglio stare. E penso che non riesco nemmeno più a fuggire da me stesso.
 
Ricordo un autunno di molti anni fa, con la pioggia che cadeva. Scrivevo: piove, il mondo, quel poco che riesco a vedere attorno a me, è tutto bagnato, è bagnato da giorni. Vorrei che la pioggia mi sciogliesse e mi portasse via, dove va la pioggia quando il mondo si asciuga.
Me la ricordo questa frase. Me la ricordo scritta fittamente, in un bloc notes a quadretti grande, minuta di una lettera che si scriveva a mano e si spediva, in una busta affrancata. E si attendeva per giorni una risposta.
E mi ricordo la persona a cui scrivevo. Il mio amore di allora.
Dove vanno a finire gli amori quando finiscono?
Quando finiscono veramente intendo. Quando il ricordo non suscita altro che fredda indifferenza.
Eppure mi ricordo che l’amavo. Che fui felice da volare e che soffrivo da piangerne, per lei.
E ora…
L’ho rivista alcuni giorni fa. casualmente. Dopo anni. Mentre lei parlava pensavo al suo volto da ragazza e guardavo i segni del tempo sul suo viso, i suoi occhi con un velo di mestizia laddove, non so… cosa ci fosse, ma c’era altro. Una piega della bocca, un po’ amara.
E la sua vita non è stata triste, non è stata drammatica. Ma dove sono finiti i tuoi sogni, mio amore di un tempo?
Dove li hai persi? nei matrimoni finiti, nei figli che non hai avuto, nei mille amori che sono passati nella tua esistenza come fiori di campo.
E tu mi dici che io sono stato una delle persone importanti della tua vita.
E io mi chiedo se posso dire lo stesso di te.
Ed è un si sincero, quello che dico, ma è razionale. Perché io so che tu lo sei stata, ma so che poi hai cessato di esserlo. E so che il ricordo di te dorme in strati troppo profondi per suscitare emozione.
E ora rivederti è come se fossi un’altra persona.
 
Mi chiedo, mentre me ne vado, come lei avrà visto me. Se ha pensato le stesse cose che ho pensato io. Se ha visto la stessa sconfitta nei miei occhi che io ho visto nei suoi. Senza accorgermene sposto lo specchietto retrovisore e mi guardo.
I miei occhi.
C’è ancora a volte la luce che conosco. Ma più spesso c’è stanchezza. Noia. Tristezza.
E’ come un velo che cala senza che io me ne renda conto.
 
Mi mette tristezza pensare che gli amori finiscano nel nulla.
Anche quelli che pensavi fossero per sempre.
E’ solo quindi questione di tempo. Ci può essere una fase in cui quello che per me è ancora un ricordo che cullo con dolcezza, per lei può essere un volto fra i tanti o un fastidio e niente altro. Poi, per entrambi, viene l’oblio. Il disinteresse anche del ricordo.
 
Maledetto autunno. Questo autunno.
 
 
 
 
 
 

8 Risposte a “autunno”

  1. un neurologo potrebbe dirti, a proposito del ricordo, che è qualcosa di estremamente naturale. avviene una selezione, nostro malgrado o con nostro piacere, che porta a cancellare una parte delle cose immagazzinate, sarebbe terribile, per la nostra mente, conservare tutti gli stimoli

  2. ….troppe cose da dire..citazioni da fare…ricordi da spalare ….che ne dici di una sciocchezza
    leggera come ..e l’amore es un viento chi viene e chi va???….la cantavamo a vent’anni una amica ed io
    sulle spiagge di tenerife….ti aggiungo le stagioni dell’amore di battiato..e vo…ciao!!:))

  3. "non riesco nemmeno più a fuggire da me stesso"
    … passiamo la vita a cercare di fuggire da noi stessi senza mai riuscirci. Non lo faccio più, neanche ci provo. Ho voluto diventare amica di me stessa, dei miei difetti più che dei miei pregi, delle mie ferite e delle mie illusioni, dei miei sorrisi, delle primavere e dei tanti autunni…
    Spero che dalle tue parti sia stata una giornata di bel tempo come qui e che sei riuscito ad arrampicare e a lasciar scivolare via la malinconia di questo inizio di autunno tra le dita…

  4. Questa notte tanta pioggia, al mattino ancora pioggia, lungo tutta la strada.
    Arrivati a sperlonga esce un timido sole e poi il cielo si apre.
    Sole tutto il giorno, caldo, molta gente che faceva il bagno.
    Sono andato ad arrampicare in una grotta, a stancarmi sulle pareti strapiombanti e poi, dopo, alcune vie lì sulla spiaggia.
     
    Quando sei fuori pensi poco…

  5. Ma la cosa peggiore è quando l’autunno cade di sabato e domenica, mentre durante la settimana risplende l’estate e non la puoi avere.
    Non esistono amori, basti arrampicare e ricordare che <i>qualcuno è andato per età, qualcuno perchè già dottore, e insegue una maturità, si è sposato, fa carriera… ed è una morte un po’ peggiore</i>.
     

  6. L’autunno a me piace, poi però, dico sempre che novembre non mi piace….uffffffff
    lo trovo triste, grigio, freddo….il mese dell’attesa del mese di dicembre con le sue luci, la sua frenesia….le sue feste..la neve….
    Ma io tanto normale non sono, visto che a fine novembre ho messo al mondo mio figlio..allora, sai che ti dico, Caro Roberto?…..Prendiamo tutto il bello che le stagioni ci trasmettono…tutto, anche la malinconia che ogni tanto fa da regina alle nostre giornate.
    Alcune volte penso anch’io ad un amore passato, il primo. Mai più rivisto, mai più sentito. Non so dove sia, se anche lui porta i segni del tempo che passa, se si ricorda delle promesse, degli sguardi che ci lanciavamo, dei baci che ci davamo….
    Non è nostalgia, forse è proprio la "malinconia"….che ogni tanto, come dici tu….mi fa compagnia…
    Che faccio, ti ridico buona giornata?…
    yessssssssss
    Paola
     

  7. Arancionato pomeriggio attendente la battente pioggia
    porgimi l’accarezzato sogno a rischiarir
    o
    piovimi subito addosso e non farmi più sentir
     
    A me l’autunno risveglia la nostalgia, un po’ sopita
    dalla luce dell’estate. La nostalgia di posti visti, in autunno…
    di storie vissute, in autunno…
    Sarà che i colori sembrano più "puliti" dalle pioggie, sarà forse
    che mi piace l’inverno e il suo avvicinarsi lento…
    Sarà che mi ritrovo quasi a volerlo essere, nostalgica…e
    forse proprio per far sì che il mio animo non si dimentichi
    delle vecchie sensazioni. Che non sia mai che resti indifferente
    a un paio d’occhi che ho amato 😉
    Ciao Roberto!
    Sempre un piacere leggerti 😉
     
     
     

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