Ritratto con natura morta

Questo quadro si chiama "Ritratto con natura morta". E’ stato dipinto da David Bailly (1584-1657) di Leida.
La natura morta è una vanitas, una raffigurazione della caducità.
La diagonale che parte dalla testa di Bailly termina all’altezza del cranio, con le orbite vuote puntate sul foglio di carta all’estremità del tavolo sui cui si legge il testo: "Vanitas vanitum, et omnia vanitas".
Tra la testa e il teschio la diagonale taglia una candela appena spenta che produce ancora una voluta di fumo. Sopra il tavolo fluttuao bolle di sapone, vita bulla, la vita è una bolla di sapone. Il cranio si trova fra oggettiche sottolineano il carattere effimero della vita. Il boccale si è rovesciato, la pipa spenta, i petali di rosa sono appassiti e spezzati, le monete e i gioielli sparpagliati sul tavolo.
Nella clessidra appena visibile dietro il libro il tempo è quasi scaduto.

Sopra la tavolozza sul muro è appeso un disegno di un suonatore di liuto, da Frans Hals. Proprio davanti al pittore si vede l’estremità di un flauto dolce. Di tutte le arti la musica è la più effimera, d’altronde nel diciassettesimo secolo non era ancora possibile conservarla in qualche modo. La prima memoria artificiale per il suono, il fonografo, fu inventata solamente nel 1877.

Un dettaglio intrigante è stato portato alla luce da riprese ai raggi x. In un abbozzo precedente, a quanto risulta, Bailly indicava con il suo bastoncino da pittore un volto femminile al centro del tavolo. Il bastoncino, in un secondo tempo, finì sul tavolo, ma il volto femminile rimase quanto mai vago, quasi un’apparizione, dietro il flute.
per lo spettatore si tratta di un vero e proprio enigma. Chi era la donna? Perché all’inizio il suo ruolo era così rilevante? Che cosa spinse Bailly a farla sparire? E, soprattutto, perchè la fece sparire dietro strati che lasciavano ancora intravedere i suoi lineamenti?

Il volto di Bailly ha un’espressione alquanto testarda. Qui dimostra intorno ai trentanni. E’ un uomo in ascesa. Ma all’espressione soddisfatta si aggiunge un’aria seria, rafforzata ulteriormente dal piccolo ritratto di vecchio che sorregge. Bailly sembra voler dire di rendersi conto che un giorno sarà un vecchio: mostra allo spettatore, alla lettera, la vecchiaia.

Il Ritratto con natura morta dipinge la lezione che dobbiamo vivere tenendo conto di quell’ultimo sguardo retrospettivo. Come ripenseremo, giunti alla fine, ai velori che hanno determinato la nostra vita? Che cosa ce ne verrà allora dalla ricchezza, dala bellezza dell’arte, dall’erudizione dei libri e da tutte le altre cose che abbiamo perseguito?
Come raffigurazione delle nostre prospettive il Ritratto con natura morta deve essere letto da sinistra verso destra, dalla gioventù alla vecchiaia. Proprio come le frecce, anche il dipinto indica la destra.

Ma il Ritratto con natura morta è, oltre a questo dipinto, anche un altro quadro. E per vedere l’altro dipinto dobbiamo sapere due cose. Primo: sullo stesso foglio di carta che contiene il testo "vanitas" si legge: "David bailly pinxit Ao 1651". Secondo: nel 1651 Bailly aveva sessantasette anni.

I due dettagli che modificano le carte in tavola. Il vero autoritratto, se così possiamo definirlo, non è il giovane uomo con il suo bastoncino da pittore, bensì il vegliardo  nella cornice ovale. bailly si è dipinto come l’uomo che era circa  quarant’anni prima.  Nell’autoritratto, non vediamo un giovane che si immagina il proprio futuro, ma un vecchio che ricorda  la propria gioventù.

Nel Ritratto con natura morta adesso, con uno scatto quasi percettibile, possiamo spostare la prospettiva temporale. Nel capovolgimento il dipinto non si muve avanti, ma all’indietro, da destra a sinistra, un movimento in senso antiorario. I due ritratti di Bailly formano insieme una gestalt non nello spazio ma nel tempo: possiamo vedervi entrambe le rappresentazioni ma non contemporanenamente.

Stranamente il messaggio, pur nel capovolgimento, rimane invariato perché entrambe le cose, il ricordo della gioventù e la prospettiva della vecchiaia, rimandano allo scorrere del tempo.
E’ questo che ha voluto esprimere Bailly con questo dipinto?
Malinconia per una gioventù ricordata con amore ma che è svanita?
Una vita ben spesa in cui è stata accumulata tanta abilità da poter essere dipinta?
O, al contrario, l’inutilità, in ultima analisi, di ogni sforzo?
Voleva lasciarci un monumento pittorico, un omaggio all’arte che sconfigge la caducità?
Bailly non ci ha lasciato altre notizie eccetto questo dipinto silenzioso. Non si può più risalire alle sue motivazioni.

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Tratto da "Perché la vita accelera con l’età" Douwe Draaisma.
Mi è piaciuto e ho pensato di condividerlo.

11 Risposte a “Ritratto con natura morta”

  1. QUANDO HO LETTO…
    RITRATTO CON NATURA MORTA ….
    HO PENSATO VISTO CHE TI SEI DATO ALLA PITTURA E QUEL CHE DICI
    CON SCARSI RISULTATI….(MODESTO)
    CHE …..   TI FOSSI AUTORITRATTO….:-P
     
    POI HO LETTO IL POST, DAVVERO MOLTO BELLO…  DEGNO TE
    CHE SEI PER ME UNA FONTE INESAURIBILE DI INFORMAZIONI
    RIFLESSIONI SEMPRE SORPRENDENTI CHE TI LASCIANO DAVVERO PENSARE….
    DEL RITRATTO MI VIENE DA PENSARE CHE LA GIOVANE DONNA SIA SUA SUA MADRE
    E IL RITRATTO DEL CHE SORREGGE DELL’UOMO SIA IL PADRE ….
    CHE ORAMAI NON HA PIù ….ILTESCHIO CHE è SUL TAVOLO è IL SIMBOLO DELLA MORTE…
    FINO AD UN ISTANTE PRIMA AVEVA GIOCATO CON LE BOLLE DI SAPONE RICORDANDO I MOMENTI BELLI
    DELLA FANCIULLEZZA ORAMAI CANCELLATI DAL DIVENTARE ADULTI …GLI RIMANE DA CONTEMPLARE QUELLO
    CHE GLI è RMASTO DI MATERIALE ,LO SGUARDO è FIERO MA GUARDA ALDILà DELLA VITA SEMBRA SENTE CHE IL
    CERCHIO STA STRINDENDO…è CERTO CHE FINIRà ANCHE PER LUI.(SEMBRA CHIEDERSI MA DI ME CHI SI RICORDERà ?)
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     

  2. non hai letto tutto :-Dil ritratto che sorregge è lui, perchè ha dipinto quel quadro a sessantasette anni…ed è lui anche quello giovane, quarantanni prima…

  3. CERTO CHE HO LETTO TUTTO….
    SONO IO CHE L’ HO VOLUTO VEDERE COSì…
     
    LO SAI OGNI TESTA UN TRBUNALE..
    BACI CLA

  4. Io penso che al di la di tutto..elementi fondamentali del quadro sono la candela e le bolle di sapone.Tutti gli altri elementi sono simboli ricorrenti nei ritratti e nelle nature morte. Hanno significati che variano a seconda del contesto. Ma la candela appena spenta e le bolle di sapone..sinceramente è la prima volta che in un quadro vedo dipinte bolle di sapone..che occupano tralaltro la parte centrale della tela, la candela è il perno stesso del dipinto..insomma…Che volevo di? Aspetta eh..intanto lo posto poi torno che oggi è na giornataccia!

  5. Buongiorno Roberto…
    ho visto, ho scrutato ilo dipinto passo dopo passo mentre ti leggevo….non so che aggiungere, hai spiegato benissimo anche se lo trovo un pochino inquietante come dipinto….Non sapevo chi fosse questo signore, e magari si scopre che era anche famoso e allora viene fuori quanto sono ignorante in materia…il frate poi assomiglia a Padre Pio…che c’entra…vorrai dire….che ne so…rispondo io….
    comunque doveva amare molto le donne…è un quadro secondo me dedicato ad un amore proibito…dalle rose rosa alle collane riposte sul tavolo ma sicuramente è più giusto il ragionamento che hai fatto tu….
    Va bene….ti auguro una buona giornata.
    baciotti
    Paola

  6. @Laura:…è dalle 23,41 di ieri che aspetto il tuo ritorno per saper che volevi finire di dire…:-( la prima parte dell’analisi è interessante…vabbè, attendo…
    P.S.: compralo quel sacco di pulci!
     
    Baci ;-P

  7. l’ho scritto in calce al post, ma lo ridico: non l’ho scritto io il pezzo.
    E’ tratto da "Perché la vita accelera con l’età" Douwe Draaisma. Un libro che ho finito di leggere ieri.
     
    Mi è piaciuto e l’ho riportato qui.
    Per quanto mi riguarda, la cosa che più mi inquieta è il fatto che lui dipinga il quadro da vecchio, e si rappresenta portato nel quadro dal se giovane.
    Il se giovane è come se presentasse la sua vita, sogni, illusioni, desideri, vanità… tutto su quel tavolo è in decadimento.
    E’ come se dicesse: ecco cosa è rimasto di quello che ero a trentanni: un vecchio, il sogno di un amore, giovinezza sfiorita, una fiamma spenta, ricordi, il presagire della morte.
     
    Mi viene in mente una metafora: quando siamo ragazzi camminiamo più velocemente del fiume della vita, ci sembra che esso vada lento, corriamo lungo le sue rive; da adulti lo accompagnamo, andiamo alla sua stessa velocità, quello che la corrente porta si sposta con noi; da vecchi la corrente va più veloce, non riusciamo a stargli dietro; finché ci sediamo, troppo stanchi per seguirla ancora.
     
     
     

  8. Non mi intendo di arte e ho letto questo passaggio più di una volta per cercare di comprendere. Ho guardato il quadro e l’interpretazione che ne dà la citazione che hai riportato. Personalmente, preso atto che il quadro è stato dipinto "dall’artista da vecchio", penso che sia una sorta di bilancio della propria vita. Il tavolo è incasinato perché nella vita le cose che si e ci succedono sono tantissime e messe alla rinfusa sembrano non avere senso. Le bolle di sapone potrebbero essere i sogni e le illusioni…

  9. uhauhha Rossella scusa!!! =)
     
    Non ho piu avuto modo di tornarci su nei giorni a seguire… comunque sottolineando l’importanza della candela e delle bolle e dissociando la loro interpretazione da tutti gli altri elementi voglio porre l’ipotesia che concetto del quadro sia il concetto di effimero. Quando osserviamo il quadro pensiamo al giovane come proprietario del luogo e di tutto cio che la scena ci mostra, nel renderci conto che lui è ciò che era mi sovviene petrarca: "ciò che piace al mondo è breve sogno"…e buch la bolla di sapone scoppia, la candela non fuma piu, la clessidra ha terminato il suo lavoro e nessuno la puo capovolgere nuovamente, le rose già appassite ora sono polvere, il calice della conoscenza sarà rimasto intatto ma sfumato..difronte alla morte o all’avanzare dell’età..sia che si sia attinto da esso o meno seguiamo la medesima sorte.. 
     
    Ecco…la bolla ci accompagna..è li sospesa mentre osserviamo il quadro e ci rappresenta nel momento dell’agnizione.
     
    Fondamentali pero’ rimangono gli strumenti musicali (l’immortalità dell’arte erano in potenza prima e lo saranno dopo) e secondo me eccezionale è la presenza della tavoletta dei colori ancora pulita appesa al muro.
     
    ..ecco osservando bene per l’ultima volta il quadro..non è un foglio che cade quello in basso a destra?
    Bello bello bello..penso di tornarci su tra un po di tempo, e senza leggere le considerazioni attuali proverò a ridare un perchè al tutto.

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