L’accumulo di ricchezza è un crimine

… la spinta principale dei trader non è quella di generare un guadagno maggiore, ma di prendere vantaggio sui propri concorrenti. In questo contesto di competizione, abbandonano ogni approccio riflessivo e strategico di investimento con il solo scopo di battere i propri avversari

Fonte: Psychologie, du trader au psychopathe

03.09.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di M.L. SABATINO

All’inizio della settimana, la “confessione televisiva” di un trader (o qualcosa di simile) della City di Londra sulla BBC, ha suscitato scalpore. Alessio Rastani non ha detto altro che ciò che tutto il mondo sa… Come, ad esempio: “Stavo sognando questo momento da tre anni. […] Andavo a letto ogni sera sognando un’altra recessione. È un’opportunità.” O ancora “I governi non governano il mondo, Goldman Sachs governa il mondo e Goldman Sachs non si preoccupa del pacchetto di salvataggio.”

Alcuni avevano pensato all’inizio a una messa in scena, avevano creduto che Alessio Rastani fosse un attore che interpretava il ruolo del trader che ha gabbato la BBC; questa ipotesi si è rivelata inesatta, Rastani esiste e noi l’abbiamo tutti riconosciuto (…)

 

Nel frattempo Le Figaro aveva pubblicato il 28 settembre 2011 un articolo di Isabelle Foucaud su uno studio per la preparazione di una tesi all’Università di San Gallo in Svizzera di Pascal Scherrer, un giurista, e Thomas Noll, un amministratore della prigione Pöschwies di Zurigo. Gli svizzeri si sono interessati ai trader in seguito all’affare del borsista fraudolento della banca UBS. Lo studio di Scherrer e Noll si interessa alla psicologia dei trader, che si attesta come una tipologia molto vicina a quella degli psicopatici, ma più accentuata (di quella degli psicopatici. Mettiamo in ordine i pericoli…)

“Hanno sottoposto un gruppo di 28 investitori professionali provenienti dalle piattaforme di trading sui prodotti derivati, il forex e il capitale di investimento a dei test di intelligenza e di simulazione informatica al fine di valutare la loro capacità di cooperare e il loro livello di individualismo. Hanno inoltre esaminato la loro capacità di ribellarsi, il loro desiderio di potere, la loro resistenza allo stress e alla paura. I risultati sono stati comparati con quelli di uno studio condotto su 24 psicopatici ospedalizzati in stabilimenti di massima sicurezza in Germania”.

I risultati sono convincenti: i trader sono più psicopatici degli psicopatici stessi dal punto di vista caratteriale, della tensione e dell’aggressività della psicologia. Noll ha dichiarato allo Spiegel: “Evidentemente non si può affermare che tutti i trader siano disturbati. Ma si è accertato che hanno un comportamento più egocentrico e che sono più inclini a rischiare rispetto al gruppo degli psicopatici sottoposti allo stesso test.”

Nello stesso articolo, Le Figaro ci ricorda, senza sorpresa, che uno studio del New Scientist del 2004 dava dei risultati molto simili per un’altra categoria professionale dello stesso ambiente psicologico in fatto di esigenza di competitività, di totale individualismo, di isolamento completo dalla relazione con le condizioni reali del mondo; in breve una psicologia-Sistema per definizione. (“New Scientist paragona i dipendenti desiderosi di scalare la gerarchia della propria impresa con gli psicopatici, a causa della mancanza di empatia e di compassione in un ambiente di stress.”) In generale, tutti questi ricercatori confermano che l’essenza di questa psicologia non è la sete di guadagno, che non può essere un carattere psicologico dato che si tratta del risultato elaborato di un’intelligenza influenzata dalla sua psicologia; il carattere essenziale è dato dal bisogno pressante di competitività sviluppato da una psicologia molto individualista che rinforza l’individualismo stesso; rimane quindi la domanda essenziale di sapere chi è il creatore e qual è l’origine: se è la psicologia individualista provoca il bisogno di competitività o la necessità-Sistema della competitività che crea e sviluppa una psicologia di volta in volta più individualista. (“Secondo i ricercatori, la spinta principale dei trader non è quella di generare un guadagno maggiore, ma di prendere vantaggio sui propri concorrenti. In questo contesto di competizione, abbandonano ogni approccio riflessivo e strategico di investimento con il solo scopo di battere i propri avversari.”)

Come avviene per numerose dimostrazioni scientifiche, principalmente in materia di psicologia, le ricerche si concludono sfondando porte già aperte, ovvero con la conferma di evidenze intuitive. La psicologia dei trader equivale alla psicologia degli psicopatici, per di più accentuata, ed è solo un esempio di una condotta fortemente influenzata dal Sistema, che provoca un indebolimento della coscienza per come l’osserviamo in un contesto generale in cui la psicologia gioca un ruolo fondamentale. Questo indebolimento si registra sempre nel senso dell’individualismo, dell’isolamento, della chiusura psicologica che porta al proprio imprigionamento, dell’impoverimento spirituale che provoca la perdita totale della capacità di integrazione in una situazione segnata sempre più da una crisi profonda, in un ambito in cui i fatti psicologici sono sempre accompagnati dalla presenza del tecnologismo.  (continua …)

se è la psicologia individualista provoca il bisogno di competitività o la necessità-Sistema della competitività che crea e sviluppa una psicologia di volta in volta più individualista”

Questo, secondo me, è il punto centrale di questa e altre questioni.

Spesso, quando scrivo che Goldman Sachs governa in mondo,  mi si dice di vedere una sorta di Spectre, l’organizzazione segreta dei prima film di James Bond. In sostanza di essere un complottista, di fare dietrologia.

Viceversa io ho sempre detto che non credo, in generale, ai complotti e soprattutto non credo alla Spectre. Credo però che il potere abbia una massa critica, oltre la quale tenda ad accrescersi in maniera tendenzialmente illimitata, se non incontrasse altri poteri nella stessa fase di accrescimento. Dopodiché inizia una battaglia che può durare nel tempo. Può essere violenta e sanguinosa, oppure subdola, lenta, diplomatica. Può portare a lunghi periodi di equilibrio in cui i due opposti non riescono a prevalere. Possono darsi alleanze tattiche e/o strategiche fra diversi poteri, contro altri poteri.

Al momento attuale Goldman Sachs è uno dei poteri più forti e strutturati, ma è comunque un ingranaggio, seppure grande e che oltre a muovere sé riesce a disporre i propri pezzi sulla scacchiera a suo vantaggio e può guardare lontano, più della maggior parte degli altri, supponendo come potrebbe finire la partita.

Il potere, in qualunque ambiente operi, che sia emanazione di un individuo, di un gruppo, di uno stato, risponde sempre alle leggi. Lo scopo è l’affermazione di sé, la sopraffazione dell’altro.Vincere la partita.  Questo è il SISTEMA, questo è la Spectre. Un ecosistema, più che un’organizzazione.

Perchè non c’è nulla di più naturale, in realtà.

E’ esattamente quello che avviene in natura fra animali e piante di ogni ordine e specie.

“Ogni mattina, in Africa, una gazzella si sveglia, sa che deve correre più in fretta del leone o verrà uccisa. Ogni mattina, in Africa, un leone si sveglia, sa che deve correre più in fretta della gazzella, o morirà di fame. Quando il sole sorge, non importa se sei un leone o una gazzella: L’importante è che cominci a correre…”

E questo riassume tutto.

Il mercato libero è una giungla. Se vuoi operare in questa giungla e sopravvivere devi correre come un leone quando si tratta di attaccare, e come una gazzella quando si tratta di scappare.

“Le Figaro” si fa questa domanda… se sia nato prima l’uovo o la gallina. Ma se la fa nello specifico dei trader: sono tendenzialmente psicopatici e quindi vanno a fare i trader oppure è il mondo della finanza che crea psicopatie?

Che domanda del cazzo. Ci scrivono pure su un giornale prestigioso e antico come “le figaro” per farsi queste domande da imbecille.

Questo istinto dell’uomo di sopraffare il proprio simile è sempre esistito. Così come è sempre esistito, per convenienza, il tentativo di regolarlo. Il potere in origine era potenza fisica, poi armi, e potenza economica. Nel tempo è cambiata la quantità di componenti ma lo scopo resta lo stesso. Il trader, l’operatore di borsa, è l’antico guerriero.

Spogliamo un momento questa figura da mito e retorica. E’ un soldato spietato, che stupra e uccide, che si diverte nel farlo o che nei momenti di stanchezza dice se non lo faccio lo fanno gli altri, se non lo faccio prima degli altri lo fanno a me. E’ un mercenario, un soldato di ventura, un corsaro, un brigante.

Oggi lo fanno coi soldi. Ieri con lo schioppo, con la sciabola.

Oggi veniamo da un periodo in cui hanno potuto operare indisturbati, in pratica senza alcuna legge che ne regolasse i comportamenti, se non quella del mangiare per non essere mangiati.

Oggi sono arrivati al punto che anche molti di loro hanno paura, perché le pecore da tosare (noi) diminuiscono, e i briganti più grossi passano sopra ai piccoli schiacciandoli senza pietà. E i piccoli oggi sono istituzioni finanziarie, addirittura Stati sovrani.

Non è possibile fermarli giocando un gioco in cui le regole le fanno loro. Il loro gioco è quello in cui solo i più forti resteranno. Il resto soccomberà. Fossero anche interi popoli.

Non è questione né di destra né di sinistra. E’ questione di capire che l’uomo è arrivato al punto che non ha più modo di espandersi verso l’esterno. Il mondo è finito, le risorse stanno finendo. L’acqua, il petrolio, i pesci, l’aria. Se vogliamo sopravvivere occorre REGOLARSI. Superare lo stato di bestia egoista che pensa solo  (il nostro è solo un modo un po’ più raffinato rispetto a quello di altri esseri viventi ) alla propria autoaffermazione.

Nella fattispecie occorre fermare il potere finanziario, regolarlo. Ricondurlo alle leggi dell’Etica. Redistribuire la ricchezza. Fare in modo che l’accumulo di ricchezza sia considerato un crimine contro l’umanità.

Ogni programma politico realmente alternativo a questo sistema non può prescindere da questo argomento. I tafazziani sinistrorsi ammanicati con il potere finanziario ci stanno preparando un passaggio post berlusconi del tutto interno a questa logica, anzi di più. Vogliono farci ingoiare una politica di austerità di sinistra, tosarci ancora più a fondo cambiando pastore.

MANDIAMOLI TUTTI A CASA!

Non avevo letto questo articolo, quando ho scritto il post. Lo condivido: Equipariamo la speculazione all’omicidio.

6 Risposte a “L’accumulo di ricchezza è un crimine”

  1. Ostrega,

    il concetto in se, seppur molto complesso nelle ragioni e nella dimostrazione dello stato di fatto, è facile da capire.
    Però rimane un’analisi, che oltretutto riporta a cose già sentite anni ed anni fa (io non esistevo), anzi rivendicate anni ed anni fa. La domanda è se un cambiamento del genere può avvenire, e in che modalità, perchè necessita un “rivoltamento tatale del calzino”, che deve arrivare dalla politica tramite una gobale presa di coscienza, o deve arrivare dal basso ….cioè con un gran casino.

    In se il concetto comunque non fa una piega.

    Bella la domanda, su chi ha creato questa psicologia o da cosa sia nata, è una bella domanda, ma difficilissima, che forse va oltre il ricercare un fatto o comunità che la ha creata, perchè potrebbe far parte della semplice natura; un fatto irrazionale. Ma anch’essa in quanto frutto dell’evoluzione, ha avuto un suo evolversi e qualcosa deve o può averla condizionata; la domanda si complica ancora di più (parlo a titolo personale dichiarandomi ignorante), è veramente interessante sapere quali ipotesi siano state elaborate a riguardo.

    1. Penso che una volta questo concetto era più una forzatura ideologica, seppure etica, che altro. Ora che l’acqua è arrivata al culo di molti forse comincia a diventare una necessità.
      L’alternativa è quella di una quasi estinzione di massa, per poi ricominciare in pochi come prima, un nuovo ciclo.

      1. E’ questo un problema.
        L’informazione, l’acculturamento individuale e l’interesse, verso per esempio queste tipo di letture o ricerche, può aiutare il singolo ad “elevarsi” dalla superficialità o comunque prendere e formare una coscienza critica, ed acquisire la capacità di decidere in libertà.

        Ma quanto conviene tentare di capire? argomenti complessi e spiegati in maniera complessa, che possono generare mal interpretazione o rifiuto da parte dei più. Quei pochi che proverebbero a cambiare qualcosa, imporrebbero a loro volta ad altri questi concetti o “nuove” idee di cambiamento, una presa di coscienza collettiva è chiaramente irrealizzabile.
        Di “borghezio” di turno ne è pieno, che a proposte ragionate (anche sbagliate magari), rispondo in maniera diretta e superficiale, e non si capisce se per ignoranza… o semplice tara di materia grigia.

        In parole povere, quanti arriveranno a svegliarsi prima o poi?

    1. Penso sia stato scritto molto. Soprattutto proveniente da scuole di pensiero marxiste. Il problema è che dal marxismo si è generata anche tanta paccottiglia invendibile e dividere il grano dall’oglio non è per niente facile.

  2. non ho esperienze dirette in merito, non conosco il mondo dei traders, comunque non so quanto davvero siano più psicopatici di tanti altri.
    Che facessero lo stesso studio su dirigenti d’azienda, operai in fabbrica, impegati del comune, idraulici, cabarettisti, casalinghe, insegnati, et cetera, sarei proprio curioso di vederne i roboanti risultati.
    Il confine tra normalità e follia credo sia quanto di più difficile esista da indagare e discernere nell’uomo.
    Tutti noi vediamo in giro quanto la gente comune sia piena di psicosi. Lavoro faticoso ma enormemente utile sta nel riconoscerle in se stessi e lavorarci su.

    Il modello della crescita perpetua ormai è finito. Non da oggi ma da anni. I potenti lo hanno già capito da un pezzo. Fa però comodo illudere le masse, creare bolle speculative per continuare a guadagnarci come prima.
    Ricchezza e potere, soprattutto quest’ultimo, rendono ebbri.

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