lo schiaccianoci

Ieri sera dovevo andare in palestra ad allenarmi, invece sono andato a vedere “Lo Schiaccianoci, un balletto classico.

Siccome presumo che i miei lettori siano in larga parte ignoranti, come me, sull’argomento…  vi rimando a questo riassunto , andate a leggerlo.

Fatto? Bene.

Se invece siete pigri e volete rimanere ignoranti arrampicatori peggio per voi.

Insomma, “lo schiaccianoci” è una favola di natale, da cui è tratto un balletto con musiche di Chaikovskij. Alcune di queste musiche le conoscono tutti anche magari non sapendo che sono dello schiaccianoci. Ad esempio il “valzer dei fiori” ,  “la marcia” , “la danza russa“.

Ora che per la prima volta in vita mia sono andato a vedere un balletto classico che riflessioni ne traggo?

Che nonostante mi fossi premunito di scegliere qualcosa di cui conoscessi le musiche, per avere maggiore familiarità, in realtà ne conoscevo una minima parte, quasi tutte concentrate nel secondo atto e che nonostante avessi letto la storia, solo in alcuni punti sono riuscito a trovare la correlazione con quello che vedevo messo in scena.

Il risultato è stato che quasi mai ho capito quello che avveniva sotto i miei occhi e che la maggior parte delle musiche mi erano aliene.  Se nella prima parte non mi sono addormentato lo devo a delle poltroncine scomodissime, fatte per fachiri o comunque esseri più bassi e più stretti di me, che mi hanno impedito minimamente di rilassarmi, nonostante fossi su un posto laterale che mi permetteva di allungare le gambe nel corridoio.

La seconda parte è andata meglio, perché c’erano più musiche note e poi sapendo che stava finendo ero in una disposizione d’animo più positiva.

Verso la fine mi veniva un sincero applauso. Perché si era alla fine appunto. E intelligentemente pensavo che mica si metteranno a dare i bis in un balletto classico, no? E infatti non c’è stato nemmeno qualche sconsiderato che lo ha chiesto, nonostante non la smettessero più di applaudire.

Scherzi a parte. La sala era l’Auditorium della Conciliazione, il corpo di ballo quello del Balletto di Roma, la stella Andrè de la Roche (vedi qui e qui ).

Anche io alla fine applaudivo.  Mi sembrava brutto farmi notare stando fermo con le mani e poi anche se io non sono in grado di apprezzare il balletto come arte riesco comunque a percepire la parte atletica, quella del controllo del corpo, dei movimenti duri eseguiti con leggerezza apparente. Diciamo che applaudivo gli atleti, il lavoro e il sacrificio che era dietro quei movimenti.

Però devo dire che non ci ho capito niente. Leggo su una recensione:

L’idea che guida questa edizione è quella di cancellare la patina da strenna natalizia dal balletto di Caikovskij, trasformandolo in un’incalzante narrazione dell’inconscio e degli incubi dell’infanzia, con un cambio di prospettiva insolito e affascinante.

Sarà questo il problema?

Cioè… loro danno per scontato che lo schiaccianoci tradizionale sia ormai obsoleto e quindi vada rivisitato. Questo presuppone però uno spettatore colto, che sappia cogliere l’evoluzione avendo presente la storia. Invece capita uno zotico come me e gli aleggia sulla nuca un grosso punto interrogativo per buona parte della serata.

Ma a parte anche questo… la cosa peggiore è che devo ammettere che tutti questi piripicchi saltellanti e piroettanti (senza offesa eh) che corrono di qua e di là non mi dicono proprio niente. Mi chiedo: perchè uno quando riceve una notizia (a prescindere dal fatto che io non capisca quale notizia) dovrà farsi una corsetta saltellante da una parte all’altra del palco?

Insomma: perché la gente (non tutta per carità, ma devo/dovete ammettere che da sempre, parte dell’umanità si appassiona e si diverte a veder ballare) prova piacere nell’assistere a queste rappresentazioni?

Perché io invece non mi appassiono per niente, anzi mi riesce difficile starli a guardare? La cosa mi perplime.

Francamente, apprezzando il corpo femminile, se ci fossero state più ballerine probabilmente ne avrei tratto un certo piacere estetico nel guardare i loro corpi atletici e flessuosi. Ma c’erano molti maschi, alcuni di dubbia identità sessuale direi, a giudicare dalle movenze,  e la prima ballerina era una ragazzina. Insomma nemmeno questa soddisfazione da voyeur ho avuto.

E così non mi sono allenato (e dio solo sa se ne avevo bisogno) e sono stato vittima di due dei nemici dell’arrampicata (vedi post di ieri):

– coltivare interessi esterni

– amore

Eh già. Perchè vi pare che non è per amore, che sono andato lì?

 

7 Risposte a “lo schiaccianoci”

  1. Hahaha! Bellissimo racconto e profondamente veritiero, almeno per quanto mi riguarda. La sensazione di essere uno zoticone non apprezzando tali forme di arte mi ha sempre lievemente tormentato. Ma adesso so di essere in buona compagnia, e il mio senso di colpa scema.

  2. sacrilegio! sacrilegio! se non fosse che ti voglio molto bene e che ti apprezzo moltissimo per ALRTRI post sarebbe da CENSURARTI!!!

    aaaarrrrgggghhhh

  3. buzz

    con l’opera invece come stai messo?!?!

    no, chiedo… ché, p.e., a me l’opera piace molto, quasi tantissimo 😀
    mentre pure io il balletto…. marò, meglio muorire :-

    ao
    tc

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