prima o poi doveva accadere

Ritorno dal Gran Sasso ancora un po’ incredulo di quello che mi è capitato: il mio primo (e spero ultimo) volo in montagna.
Per chi non lo sapesse, per "volo" s’intende cadere mentre stai scalando.
Ci sono molti modi di cadere, su protezioni che reggono un camion o su cose aleatorie; nel vuoto (che non ti fai nulla) o su rocce rotte (pericolosissimo); ti puoi far niente oppure ammazzarti.
Io non mi sono fatto niente. E ancora non ho capito bene perché. Ma certo ne sono contento.
 
La via che siamo andati a fare era una via che si è rivelata bella dura, su protezioni tradizionali, ovvero chiodi messi nel corso del tempo, alcuni belli arruginiti da integrare con altre cose che si usano, tipo dadi da incastrare nelle fessure e i cosiddetti friends, cioè dei meccanismo a cammes e molla che se tiri tendono ad aprirsi. Insomma vabbè senza farla troppo lunga: sali e metti queste protezioni, con dei moschettoni in cui passi la corda che ti tiene il compagno, queste protezioni se terranno una tua caduta dipende da come le hai messe… non sempre trovi da metterle e non sempre si possono mettere a regola d’arte: dipende dalla conformazione della roccia che sali.
 
Insomma, siamo partiti a comando alternato. La prima lunghezza di corda la salgo io, recupero il mio compagno e parte lui, e così via. Ovviamente, lo dico sempre per chi non sa come funziona la progressione in cordata, mentre chi viene da secondo, con la corda sopra, non rischia quasi mai nulla, perché se cade rimane appeso senza caduta, dato che la corda è sempre tesa; chi rischia maggiormente è quello che scala da primo, il quale rischia una caduta pari al doppio della distanza dall’ultima protezione che ha messo.
Vabbè. Per farla breve… saliamo a tiri alterni, prima io, poi il mio compagno, poi io, poi lui…in breve siamo quasi alla fine della via. Siamo partiti prestissimo: ci siamo svegliati alle 5,30, abbiamo iniziato a camminare alle 6 con degli zaini belli pesanti e alle 8,30 abbiamo attaccato la via, in completa solitudine. Giornata perfetta si stava benissimo.
Tocca a me l’ultimo tiro della via. Poi si raccorda con un altra via che conosciamo, per averla fatta, come facile.
Salgo e trovo subito abbastanza difficile. E’ una fessura svasa, la roccia intorno è liscia, e diventa sempre più verticale.
Rinvio due chiodi di via ma non mi fido troppo, sono vecchi. Nella fessura metto un mio friend che mi apre buono, mi da fiducia. Salgo qualche centimetro ma è sempre dura. Faccio diversi tentativi, metto un altro friend sopra, ma non mi pare molto buono, vedo che lavora male, nella fessura, una delle camme non prende bene. Salgo ancora, tiro molto e alla fine arrivo ad un chiodo, lo rinvio.
Su in altro, a circa 2 metri vedo un altro chiodo, la fessura è finita e sembra più facile, mi tiro molto delicatamente ma non trovo le buone prese che speravo di trovare.
Il piede sinistro è su un appoggio buonino, la mano sinistra tiene una sporgenza verticale tirando con la spalla per tenere dentro il corpo, la destra una buona tacca e il piede destro è sul niente: solo appoggiato alla parete sfruttando la rugosità della roccia.
Se mi allungo arrivo al chiodo e lo posso rinviare, ma sono scomodo. Mi devo mettere meglio con i piedi, altrimenti rischio di perdere l’equilibrio mentre mi allungo. Guardo e non vedo niente, ma dopo mezzora che combatto per salire poco più di I0 metri sono stufo. Vedo il chiodo sotto i miei piedi che sporge e mi dico ..ma sì, ma chi se ne frega dell’etica (non si dovrebbero usare le protezioni per la progressione) insomma ci appoggio la punta del piede per stare su due buone appoggi.
 
Appena stacco la mano destra dalla roccia per prendere il rinvio da mettere sul chiodo in alto mi ritrovo a che vengo giù.
Non c’è tempo di aver paura. L’unica cosa che riesco a pensare è che sto cadendo "troppo". In un istante capisco che qualche protezione non ha tenuto, mentre cado guardo verso la linea che avevo salito: penso di stare strappando le protezioni. Poi sento lo strappo della corda. Rotolo sulla roccia che più in basso non è verticale ma appoggiata, leggermente.
 
Sono fermo. Sono vivo. Col pensiero scorro sul mio corpo. Sembra che nessun grande dolore mandi segnali preoccupanti. Ho del sangue sulle mani. Cerco di mettermi in piedi, mentre la corda mi tiene. Il mio compagno mi ha tenuto. Nemmeno per un istante ho mai dubitato che non mi tenesse. Mi chiede come va. Gli dico bene, mi fa male un tallone, il pollice. Il sangue viene dal mignolo. Ma è una roba superficiale.
Guardo su. Sono rimasto appeso ad un friend, quello che sembrava messo male. Il chiodo è venuto via.
Sono volato per I0 metri circa. Non mi sono fatto niente, ma quando il compagno mi cala fino alla sosta tremo. E’ un problema nervoso perchè sono calmo, so di non essermi fatto nulla. Ci scambiamo le corde, il mio compagno parte, sale il tiro, rimette il chiodo che era uscito, (era lungo 3 cm) finiamo la via.
Sono frastornato, stranamente rilassato, diciamo pure un pò rincoglionito. Come frastornato.
Deve essere un effetto della tempesta chimica che mi sono autoprodotto.
 
Volo di I0 metri in montagna, su un friend e non mi sono fatto niente. Diciamo che ho giocato un jolly.
 
 
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Questo nella foto è il mio compagno di cordata nel tiro appena sotto. Poi, praticamente da quel punto sono partito io e sono caduto.

32 Risposte a “prima o poi doveva accadere”

  1. Mi dai un motivo in più per restare sul divano!:D Contenta che tu ne sia uscito illeso!

  2. Accipicchia…………………..avrei tremato anch’io………………..ciao Fiord

  3. In effetti,mentre tentavo un piegamento del busto di 30 gradi e un piede era in aria,una mano reggeva una menta ghiacciata,l’altra reggeva la cannuccia,una molla del materasso da 3 cm ha ceduto e ora ho un mal di schiena che non ti dico,ma sono illesa!:D

  4. E figurati che è un materasso di lattice!:D Per non citare gli attacchi di acari e i numerosi cedimenti della mia muscolatura.Ti capisco.Entrambi amiamo vivere pericolosamente!:D

  5. Ragazzi…
    Senti! Ci manca solo che ti sfracelli! Chissà come ho travoto un uomo in grado di far funzionare i suoi unici 4 neuroni contemporaneamente e questo se ne va a zonzo verticalmente come se fosse niente! E se ti dessi ai materassi di lattice anche tu come licia? O allo yoga come me? O che ne so…ok, ok…scusa lo so, lo so…non puoi farne a meno perchè è una droga ormai…però, per piacere potresti dosare il rischio, visto che anche le donnine che scrivono sul tuo blog hanno bisogno di te?
    Grazie…
    Un bacio…

  6. :-)))) grazie dei complimenti per i neuroni ma sono loro che amano arrampicare
    io non posso far altro che seguirli … 😉

  7. Scherzi?Un appassionato come lui che appena scampato a una caduta sulle rocce torna a casa per scriverlo sul blog?Non smetterà di fare Spiderman fino a 90 anni!Del resto,per far funzionare i suoi 4 neuroni gli serve ossigeno e lui se lo va a prendere,anzi,a guadagnare centimetro cubo per centimetro cubo! 🙂

  8. In realtò ho rubeto la battuta ad un amico maschilista..sostine che noi donne abbiamo 4 neuroni, quanti sono i fornelli della cucina. E che non possono funzionare contemporaneamente perchè altrimenti funzionano tutti male! Era per sdrammatizzare…
    Sono contenta sia tutto ok…
    Non te lo dirò più di guardare le stelle con il cuore! Meglio se fai il razionale lassù!
    Buona notte!
    Ros

  9. Cara Rossella,vedo che sei di Napoli anche tu.Bene,così magari mi puoi presentare il tuo amico,al quale potrei rispondere che i neuroni maschili (per molti,ma spero ancora non per tutti) sono 2 e corrispondono a…ehm…:) Robi,con la duplicazione del mio commento mi sono vendicata!:) Vabbè io parlo delle mie prodezze da divanista solo per non oscurare la tua caduta con le mie innumerevoli ed esilaranti cadute dagli sci! Ci riesco pure da ferma! 😀

  10. weeeeeeeeeeerobbi bello de nascita ti fai sempre onore forza centocelleeeeeeeeeeeeeeee smackkkkkkkkk fatte vivo

  11. licia ti sbagli! sono 3
    uno sta su a preparare le birre 😉
     
    ciao letizia :))) bello de nascita rende l’idea 😉

  12. è un bene che tu possa raccontarlo, naturalmente!
    la prossima volta – perchè ci sarà una prossima volta, di sicuro – va su in punta di piedi, chiedendo scusa al signor sasso. in fondo non è una bella cosa piantargli chiodi nelle pareti!:-)))

  13. ma i chiodi non bucano la parete… si mettono nei buchi, nelle fessure.assecondano le linee naturali della roccia, in qualche modo sono ancora rispettosi dell’ambiente.altra cosa sono i buchi fatti col trapano, a mettere fix (protezioni tipo gli stop dei muri di casa, per intenderci) che tengono oltre 2000 kg e permettono di passare ovunque "in sicurezza".non per sprezzo del pericolo, ma solo per rispetto della montagna, per una scelta etica, preferisco non usare queste protezioni, facendo cose più facili, ma non usando tutti i mezzi per permettermi di dominare l’ambiente.non ha senso andarci, allora.

  14. Ciao Rob!
    Stamattina ho provato anch’io l’ebrezza dell’arrampicata…ho preso la mia scala a tre pioli capace di sostenere i miei 57 kg, in barba all’etica ho trapanato il muro della mia camera e ci ho appeso un quadro! Per un attimo mi sono sentita anch’io un po’ una "ragnettina"!
    Scherzo, dai! Non prendertela se ti punzecchiamo un po’ per la tua passione sfrenata…ti confesso che in realtà è pura invidia! Come va stamattina? Usciti fuori i dolori del "volo"?
    Un abbraccio e buon lavoro! Ros

  15. Ciao sono felice che sei sano e salvooo !!!
    non lo sò che cosa è un fiend ….
    ma sono contenta che i tuoi friends virtuali
    possono ancora godere della tua presenza ….
     
    p.s: anche se spesso ti prendo in giro…
     
    sono felice che ci sei…….. con affetto  🙂 (scimmia m.)

  16. capisco che .. ehm.. con l’euforia per lo scampato pericolo.. ci si senta ora tremendamente bene… ma… non sarebbe più salutare un altro tipo di sport? non dico di rimanere divanato per la giornata ma…
     
    abbi almeno riguardo di noi povere lettrici che ora staremo in pensiero tutte le volte in cui annuncerai l’weekend di arrampicata! ;-))

  17. azz… e non aggiungo altro. occhio però perchè mi sa che per un pò hai esaurito le scorte di culaggine (detta anche fortuna). 

  18. Dai che ti è andata bene!!! adesso non pensarci più e pensa alla prossima scalata!!

  19. sono contenta per il signor sasso, naturalmente!
    m’è capitato di vedere delle ferrate allucinanti sulle dolomiti!

  20. me vien da dire hai voluto la bici????
     
    cmq e chi t’ammazza a te???? 😉
     
    ciao robbe’  mo ce so’ pure io!  🙂
     
     

  21. …che posso dire?…avrai avuto per un  attimo una "caduta di stile"..^__^

    dai, Roberto, sono comunque contenta che  non ti sia fatto male e che adesso ci scherzi
    pure sopra!!

    A proposito un "caro" collega di lavoro ha sempre sostenuto che la roccia trasmetta energia al tocco…mah!.. io non so
    se sia vero, ma personalmente condivido la sensazione di vitalità che potrebbe donare…

     

     

  22. Rivendico il quinto neurone personale per le birre.Sono alla seconda Corona (mi piace la Corona,che ci posso fare?) e ho momentaneamente messo ko gli altri 4 neuroni.Inoltre non capisco i detrattori del divanismo ad oltranza.È una disciplina che permette infinite varianti,mica solo su e giù legati a una corda a sbracciarsi e pretendere che i propri piedi diventino prensili!:D

  23. ammetto che alcune varianti sul divano hanno il loro fascino;ma …la corona no… noooo

  24. ammappate robbbbè!t’ha salvato proprio il friend che ti sembrava malmesso!!!! un volo di 10 metri e solo un graffietto! la fortuna si affaccia nella nostra vita, nei modi più originali! ne so qualcosa…tu sei forte e sicuramente hai superato!anche se in fondo per un motivo o per un altro queste esperienze, non si dimenticano.Ma tornano utili, al momento appropriato! Ne so qualcosa anche io!!!! CIAO ROBY

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