reminiscenza

Una volta ho letto su un sito una descrizione dell’innamoramento. Fra le altre frasi con cui tratteggiava le sensazioni che si provano c’era: reminiscenza, ovvero la sensazione di essersi incontrati in altre vite.
Mi colpì perché era una sensazione che avevo provato, di cui io e lei avevamo parlato e fantasticato sul come e dove.
Pensavo fosse molto particolare ed esclusiva.
Ora scoprivo che invece era così comune da essere considerata normale.
Questo mi dispiacque. Toglieva unicità al mio amore. Lo banalizzava, in un certo senso.
Avevo capito da tempo che molte emozioni ed esperienze che pensiamo facciano di noi persone speciali in quanto rare in effetti non lo erano affatto. Ma questa, così personale, proveniente da quelle profondità del nostro essere in cui ci muoviamo come in un abisso di tenebra, mi sembrava per forza molto particolare. Molto mia.
 
E invece no.
Però poi, pensandoci, mi è venuta alla mente che più che banalizzare l’emozione, massificandola quasi poteva, rovesciando il rapporto di causa-effetto, quasi confermarla.  Cioè, sto dicendo, chi mi garantisce che in effetti quello stato di euforia eccitata dell’innamoramento, nei quali viaggiano nel nostra sangue sostanze psicotrope endogene con vari effetti sulle nostre percezioni psico-sensoriali, non permetta di attingere a una memoria sepolta, normalmente inattiva, difficile da scandagliare?
 
L’innamoramento cioè quasi come ipnosi regressiva incolontaria ma mirata.
Perché in effetti i grandi amori sembrano segnati, in qualche modo, sembrano avere già una storia passata di comprensione e di legame profondo, e s’intravede in essi, in nuce, anche il loro tragico e incompiuto destino. Due persone che si ritrovano, dopo essere state separate dalla morte, dal dolore, dall’incomprensione, dagli eventi della vita e oltre.
 
La reminiscenza. Quando guardi negli occhi una persona e senti emozioni che vengono da stati d’animo che non possono appartenere al tuo presente. Occhi che hai già guardato.
La reminiscenza. Corpi che appena si avvicinano e si toccano e scoprono, prima della testa, di conoscersi e di adattarsi uno all’altro come lo avessero sempre fatto.
 
 
Chi ha provato questa sensazione?
E poi, come è andata a finire?
Era solo illusione? oppure avete avuto la sensazione ancora una volta di un cerchio che non si è chiuso e che aspetta di esserlo, magari in un altra vita?

24 Risposte a “reminiscenza”

  1. E’ successo a me.
    E mi è successo solo una volta … ormai ho 50 anni e credo che di occasioni ne ho avute! è successo 13 anni fa e ancora è come la prima volta. Quando l’ho guardato negli occhi la prima volta ho avuto la netta sensazione che facesse parte di me.
    Poi sono stata innamorata platonica per due anni … infine è nata una storia ed è stata travolgente e fantastica molto di più di quanto non avessi immaginato in quei due anni!! E’ incredibile! Penso continuamente che qualcuno ci abbia progettato per stare insieme. Siamo perfettamente sincronizzati sia nella testa che nel corpo…. come andrà a finire non lo so. Probabilmente non finirà anche se ci siamo incontrati in un momento sbagliato … continuerà anche nella mia prossima vita! e magari ci incontreremo al momento giusto. Ne sono sicura.

  2. girando qua è la in questo mondo sono arrivata qui….
    leggendo il tuo post ho capito una cosa….la sensazione di aver visuto in altro temp  e dei ricordi particolari mi seguono sin da piccola….gli sogno spesso come se fossero fatti reali….
    l’unica cosa diversa e che non ho mai incontrato la persona che mi era acanto…in un certo senso la cerco
    ho sempre cercato la mia vera metà
    e da sempre sento quel senso di vuoto…inspegabilmente continuo a cercare
     

  3. Il fatto è che i déjà-vu arrivano improvvisamente e quando ti rendi conto di star vivendone uno, quando senti quella sensazione strana eppure bella, di star rivivendo una parte della tua vita, o di una tua vita, prima di riuscire a capirli, ad afferrarli, sono già scomparsi. Resti con un senso di struggimento che non sai spiegare. 

  4. Non è illusione … è l’incontro di due anime che già si conoscono e che già si amano prima di conoscersi di nuovo! Non puoi non riconoscerla subito!! 🙂

  5. non lo so. per uno che ha un’impostazione materialista come me è normale chiedersi quali altre spiegazioni esistano.ho la mente aperta, però, e non escludo nulla.

  6. da questo sito:http://www.mistic.it/albanoelisa/reincarnarsi.htmMa dalla regressione di Catherine emerse anche un altro dato che sconvolse lo psichiatra che l’aveva in cura. Catherine, nominando Cleastra, la figlia che aveva avuto nel 1863 a.C., aggiunse qualcos’altro che la riguardava. Riconobbe nella bambina di allora, Rachel, la sua nipote attuale. Per il dottor Weiss questo fu un fatto del tutto nuovo che lo obbligò a informarsi e a interessarsi ulteriormente di quanto poteva verificarsi nel corso delle reincarnazioni. Ma molti, prima di lui, si erano ugualmente imbattuti in questa sconcertante verità. Chi abbiamo conosciuto, amato, odiato o peggio ancora ucciso possiamo rincontrare nelle nostre vite successive.Catherine, del resto, durante la regressione, non riconobbe soltanto in sua nipote una figlia avuta in passato. Sotto ipnosi, rievocò altre esistenze come ad esempio quella di Jhoan, un ragazzo di 21 anni, biondo e ricoperto di vesti fatte con pelli di animali, vissuto all’incirca nel 1473 nei Paesi Bassi. Jhoan mentre avanzava nel cuore della notte con un coltello in mano venne a un tratto aggredito alle spalle e sgozzato. Anche in questo caso Catherine ebbe modo di rielaborare ed eliminare gli ultimi prodromi dei suoi sintomi legati al soffocamento. Ma l’aspetto più interessante fu che, prima di morire, Jhoan riuscì a guardare in faccia il suo assassino. Catherine, riconobbe in quell’uomo il suo attuale compagno di vita, Stuart. La paziente del dottor Weiss, dunque, si era ritrovata ad amare chi in passato le aveva tolto la vita.E in realtà, i rapporti di Catherine con Stuart, secondo quanto riporta lo psichiatra nel suo libro "Molte vite molti maestri", non erano dei migliori. Una sorta di ostilità, come diremmo noi, a livello di pelle, continua dunque a persistere vita dopo vita, nelle relazioni che si ripropongono. Ciò darebbe un senso a certe antipatie istintive che proviamo un po’ tutti verso individui che conosciamo poco o affatto; nonché a quei rapporti difficili che ci ritroviamo a vivere con parenti, amici, colleghi. Spesso non riusciamo a spiegarci come mai una persona, pur possedendo un aspetto gradevole e mostrandosi gentile nei nostri confronti, ci ispira comunque sentimenti di ripulsa. Si tratta,dunque, di anime che potrebbero aver condiviso con noi, in un epoca remota, legami altrettanto conflittuali e con le quali non siamo riusciti ancora a raggiungere un equilibrio emozionale. Ma come abbiamo già avuto modo di constatare, le relazioni non si ripropongono giocando il medesimo ruolo. Catherine, mantiene un legame molto forte con Rachel che oggi è sua nipote ma ieri era sua figlia. E i ruoli spesso s’invertono in modo ancora più sorprendente. Nella sua vita attuale, Catherine ha un rapporto disturbato con Stuart che secoli addietro era stato il suo assassino._________________

  7. No, io non credo all’anima, e non tento alcuna spiegazione.
    Probabilmente è solo autosuggestione. Processi che avvengono nel nostro cervello perlopiù inconsapevolmente.
    Mi diverte leggere cosa ne pensa la gente, ma una teoria vale l’altra e tutte non spiegano niente.
     
    Io mi limito a registrare le "stranezze", quelle cose che non so spiegarmi. Non le rimuovo ma nemmeno ne faccio una mistica. Tutto qua.
     

  8. Buongiorno Rob!
    Ho letto solo ora il post in cui metti l’estratto del libro di Weiss!
    Me ne parlava sempre mia madre. E’ un libro che ha letto quando io vivevo a Milano, me lo nominava spesso. Mi ripromettevo sempre di leggerlo quando sarei tornata a Napoli ma ogni qualvolta ritornavo a casa me ne dimenticavo. Quando poi tornai a vivere nella mia città d’origine me ne ricordai. Mettemmo a soqquadro la casa ma non riuscimmo più a trovarlo. Ora lo ritrovo qui! E stavolta non mi scappa!Lo ordino subito.
    Alla reincarnazione mi ci sono avvicinata grazie alle filosofie orientali che da sempre aleggiano in casa mia e seppure ho sempre visto in questa teoria un passo avanti rispetto a quella fornitaci dal cristianesimo c’era qualcosa che comunque mi dava insofferenza e cioè il fatto che non avesse scientificità. Ecco perchè questo libro mi sembrava necessario da leggere, ma è sempre stato come quando ti viene in mente di fare una telefonata all’amico che non senti da una  vita, poi ti tuffi nel tuo ritmo frenetico e qualche ora dopo rimani stupito dal fatto che sia lui a telefonarti e dirti "eh se non ti penso io!".
    Capisco la tua visione materialistica della vita, ma se non ricordo male in questo libro, addirittura ci sono prove della reale esistenza dei personaggi ricordati in stato di ipnosi. Pensi davvero possa essere semplice frutto di meccanismi cerebrali, magari ancora a noi sconosciuti?
     

  9. No non penso nulla. Sono curioso, mi affascina tutto ciò che non capisco. Penso di essere molto umano, in questo. "So di non sapere" quindi leggo tutto. Però credo di essere in grado di distinguere la ricerca della conoscenza da quella che tende alla dimostrazione di verità precostituite. Amo chi si avventura in terreni sconosciuti e ti lascia aperte le porte per seguirlo; diffido chi ne ritorna con la presunzione di aver capito tutto e ti porta il pacchetto confezionato.Sono agnostico, nell’accezione più ampia possibile del termine, non riferendomi alle sole religioni rivelate.Sono materialista ma solo nella misura in cui cerco di distinguere quello che si conosce, con i suoi meccanismi che la scienza è in grado di spiegare e quello che non si conosce e che lascia aperte molteplici possibili interpretazioni.Non sopporto chi crede esclusivamente a ciò che è ufficiale e si prende gioco di ogni altra cosa negandola recisamente."Ci sono più cose fra cielo e terra che in tutta la tua filosofia"Ma non sopporto nemmeno chi al contrario mortifica la propria intelligenza accettando supinamente le più balzane teorie.Penso che come molte manifestazioni naturali che in passato potevano essere considerate magiche o di origine divina nel tempo siano state comprese e spiegate, così quello che oggi ci appare inspiegabile o frutto di superstizione possa un giorno essere compreso e spiegato.Penso che sia di un’insopportabile arroganza (anche questa molto umana) ritenere di aver capito tutto di ciò che ci circonda.Insomma, tengo la mente aperta, gli occhi e le orecchie attenti. Senza nessuna pretesa di comprendere e spiegare, ma semplicemente per sete di conoscenza.Si, io sicuramente la mela l’avrei mangiata.

  10. Anch’io anch’io…l’avrei mangiata…si si! 😉
     
    Robi, dovessi trovare qualcosa riguardo a quanto ci costa dal punto di vista energetico (i costi di costruzione pare si aggirino intorno ai 9 miliardi di euro…mio Dio…non riesco manco ad immaginarmeli tutti insieme…) l’esperimento dell’acceleratore nucleare avviato stamattina a Ginevra ce lo segnaleresti per favore? Tu sei sicuramente più informato ed hai più fiuto a riguardo! Grazie!
    Mi inquieta st’esperimento…

  11. no io mi sono disinteressato. dicono che c’è pericolo del buco nero, ma noi a roma siamo abituati col raccordo anulare che è peggio.comunque in caso di fine del mondo penso che passerò le ultime ore a fare sesso, se sei interessata ci mettiamo d’accordo …:-)))))

  12. ..e se…se…se….se proprio nel mentre..che sei…li per, i insomma..sapiamo come funziona no? ecco e se proprio mentre sei li li per….poi scompare tutto e tutto si disgrega?…sai che rosicata… rimarrai per l’eternità..diciamo "sospeso" =)

  13. Andro’ fuori dal seminato, ma quello che mi chiedo in questi giorni è cosa fa durare lo stare insieme a una persona… me lo chiedo perche’ ormai anche le coppie che sembrano consolidate spesso scoppiano… sarà la voglia di cambiare? la paura di fare una cosa che sia "per sempre"? la poca tolleranza dei difetti altrui? certe cose non dette che alla fine diventano insopportabili?

  14. questo sarebbe un buon tema per altro post… per una volta, invece di parlare di amore, parliamo di disamore

  15. L’intelletto può intromettersi e dire: <<Io non so chi tu sia>>. Ma il cuore sa.
    Lui ti prende la mano per la prima volta e la memoria di questo tocco trascende il tempo, e fa sussultare ogni atomo del tuo essere. Lei ti guarda negli occhi, e tu vedi l’anima gemella che ti ha accompagnato attraverso i secoli. Ti senti rivoltare le viscere. Hai la pelle d’oca. Tutto, al di fuori di questo momento, perde importanza.
    Lui può anche non riconoscerti, anche se finalmente lo hai incontrato di nuovo, anche se in effetti lo conosci.
    Ma tu puoi sentire il legame che esiste fra voi. Puoi vederne la carica potenziale, il futuro. Lui forse no. Le sue paure, il suo bagaglio intellettuale, i suoi problemi gli creano un velo sul cuore. Ed egli non lascia che tu l’aiuti a dissipare quel velo. Tu t’affliggi e ti struggi, lui se ne va. Il destino può essere così delicato.
    (brian weiss – molte vite un solo amore)
     
    E quando ti capita questo. E’ come subire un lutto. Lo porti con te tutta la vita.
     

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