Cronache dalla fine del mondo.

Gli Stati Uniti stanno spingendo il mondo verso il disastro nucleare.

Hanno pianificato questa guerra da quando hanno organizzato il colpo di stato del 2014. E poi finanziato e appoggiato i battaglioni neonazisti ucraini.

Lo scopo era indebolire la leadership russa trascinandola verso una serie continua di concessioni o verso una guerra.

Ci sono innumerevoli prove e ammissioni in questo senso, nello stesso schieramento occidentale. Gli accordi di Minsk, mai rispettati, sono serviti (ammissione della Merkel) solo a prendere tempo per rinforzare l’esercito ucraino preparandolo alla guerra.

Nell’ottobre 22, il convegno Nato stilava la seguente agenda:


– Mantenere l’attenzione sul sostegno e sul trasferimento di armi a Kiev per permettere all’Ucraina di vincere.

– Aumentare la letalità dell’assistenza militare includendo aerei da combattimento che permettano all’Ucraina di controllare il proprio spazio aereo e di attaccare le forze russe al suo interno; e tecnologia missilistica con una portata sufficiente a raggiungere il territorio russo allo scopo di prevenire ulteriori incursioni interrompendo le linee di rifornimento e distruggendo le forze militari russe, sia in termini di personale che di equipaggiamento.

– Avviare ed espandere la stabilizzazione e la ricostruzione nelle aree controllate dall’Ucraina, concentrandosi sulle aree prioritarie delineate nelle sezioni precedenti, tra cui la creazione di ordine, la fornitura di servizi pubblici e il rafforzamento delle istituzioni di governo locali.

– Creare condizioni favorevoli e percorsi logistici che consentano all’Ucraina di esportare cereali e rivitalizzare la propria economia.

– Rafforzare le difese ucraine in prima linea, vicino alla regione del Donbas. Ciò potrebbe comportare la fornitura di addestramento al combattimento incentrato sul sabotaggio, sull’artiglieria e sulla capacità offensiva per interrompere la logistica della Russia.

– Lavorare a stretto contatto con le organizzazioni regionali e multilaterali per negoziare la neutralità politica dei territori dell’Ucraina controllati dalla Russia (come il Donbas).

– Aumentare i costi economici per la Russia imponendo sanzioni secondarie a tutte le entità che fanno affari con il Cremlino.

– Confiscare i 300 miliardi di dollari che lo Stato russo detiene in conti all’estero negli Stati Uniti e nell’UE e utilizzare le somme sequestrate per finanziare la ricostruzione.
– Addestrare le forze armate ucraine a utilizzare le armi occidentali, addestrarle alla guerra elettronica e cibernetica, sia offensiva che difensiva e integrare le nuove reclute.

– Coordinarsi con la NATO e altri alleati per stabilire canali di comunicazione con l’Ucraina per valutazioni congiunte delle minacce, delle risorse militari e dei piani di emergenza.

E’ quindi ampiamente programmata un’escalation progressiva che porterà Usa e vassalli a inviare armamenti sempre più letali, in grado di colpire il territorio Russo, fino al coinvolgimento di truppe di terra, sia pure in qualche forma paludata.

Già oggi, specialisti di paesi Nato sono sul terreno. Ufficialmente come volontari a titolo personale, o come coadiuvanti di varie organizzazioni umanitarie, il più delle volte emanazioni nemmeno troppo nascoste di fondazioni facenti capo ai soliti personaggi gonfi di miliardi.

Il conflitto in corso non riguarda l’Ucraina, come la facciata illustrata della macchina della propaganda occidentale ripete ogni giorno.

Riguarda la sconfitta della Russia.

Già oggi la Russia avrebbe tutto il diritto di colpire i centri di smistamento logistici degli armamenti forniti, posti in Germania e in Polonia.

Non lo sta ancora facendo. Ma la corda è sempre più tirata.

Gli Usa e i loro alleati, ridotti in tutto e per tutto al rango di servi, stanno ponendo le basi per un inasprimento del conflitto, anziché cercare di trovare forme diplomatiche per mitigare lo scontro.

Le prime vittime sono i soldati. Ucraini e Russi, che muoiono orribilmente ogni giorno sui campi di battaglia, in una guerra in cui ogni giorno che passa aumenta, come è purtroppo normale, il tasso di crudeltà e disumanità.
Poi i civili Ucraini, che muoiono anche loro, danni collaterali inevitabili in uno scontro che vede ogni giorno decine di migliaia di proiettili di ogni calibro sparati. E poi i disagi, il freddo, le sofferenze.

Le altre vittime sono i paesi europei, avviati verso una recessione inflattiva che sta riducendo, e lo farà sempre di più, il welfare europeo, appiattendo e schiacciando i ceti medi verso la soglia della povertà, diminuendo altresì i servizi sociali di ogni tipo, sanità in primis.

La Russia non può perdere questa guerra. Non può, nel senso che non può permettersi di perderla. E’ una questione esistenziale.

E’ in gioco l’esistenza stessa della Russia.

Come nel 1812. Come nel 1941.

Gli Usa, per vari motivi geopolitici, stanno facendo All-in col sangue degli Ucraini. Sono disposti a giocarsi il sangue degli europei, per dirla con Victoria Nuland “la Ue? si fottano” e quello dei loro militari, come sempre.

Vogliamo ricordare le guerre in cui sono stati coinvolti i gendarmi del mondo dopo la seconda guerra mondiale?
Libia 2011
Iraq 2003-2011
Afghanistan 2001
Kosovo 1999
Bosnia 1994
Somalia 1992-1994
Iraq 1990-1991
Panama 1990
Grenada 1983
Vietnam 1953-1975
Korea 1950-1953

Ma stavolta hanno davanti una potenza nucleare in grado di annientare gli Usa fin nei loro più reconditi ambiti nazionali.

Gli Usa, e il mondo intero, ovviamente. L’intera umanità.

E’ possibile tanto stupido cinismo ?
Probabilmente no.

I Russi hanno sempre risposto ogni volta che una linea rossa è stata superata. A parole ma anche con “piccoli” fatti.
Oggi per esempio hanno usato nel periodico attacco missilistico alle infrastrutture energetiche ucraine anche i missili ipersonici Kinzhal. Sono missili non intercettabili dalle batterie antimissile, guidabili, volano a 12000 kmh, e possono portare una testata nucleare a alto potenziale. Chiaro il concetto?

Quello che si dice, però, fuori dalla insopportabile retorica della propaganda becera dei media occidentali, tutti o quasi perfettamente allineati al guinzaglio, pronti a abbaiare a comando, è che a parecchi, fra quelli che contano, appare evidente che questa guerra è persa.

Non c’è alcuna possibilità che l’Ucraina vinca la guerra e riconquisti i territori. Non c’è possibilità che la Nato porti sul campo i propri uomini, perché tranne qualche battaglione di elite, gli europei non hanno eserciti e gli arsenali sono praticamente svuotati.

Un’eventuale scontro sul campo dovrebbe vedere in prima linea polacchi, inglesi, e truppe Usa. Abbastanza per un’ulteriore escalation, non abbastanza per vincere la guerra.

Quindi il cinismo dell’amministrazione Usa sta nel far durare le cosa il più a lungo possibile, anche a costo del sangue dell’ultimo Ucraino, esclusa l’elite ovviamente per la quale ci sarà sempre una villa accogliente in qualche paese occidentale e una vita più che agiata visti i miliardi di euro che gli sono passati, e rimasti, fra le mani.

Gli europei non hanno la potenza militare e industriale per produrre un valido contrasto alla Russia in tempi brevi. La questione dibattuta in questi giorni intorno alle consegne di carri armati ha un valore perlopiù simbolico. Si tratta di poche unità funzionanti. Gli stessi carri armati Abram sono pochi e comunque rappresentano una serie di problemi logistici praticamente insormontabili nel breve periodo. E peraltro gira anche voce che siano inaffidabili.

I Russi hanno la capacità logistica e militare di aumentare ancora i loro sforzi.

Semplicemente, l’Occidente questa guerra non può vincerla. Può solo perderla più o meno catastroficamente. Al limite può trascinare anche la Russia nell’armageddon nucleare in cui non vincerà nessuno.

E quindi, secondo il buon senso, prima o poi si fermeranno?

No. Non è detto. Il buon senso non governa il mondo.
Il sistema ha ampiamente dimostrato di premiare smisurati imbecilli purché fedelmente asserviti al potere. E ora abbiamo legioni di questi personaggi nei media, nella politica, nell’intellighenzia. Sono stupidi volenterosi, cani che cercano di compiacere abbaiando e ringhiando più forte.

Siamo in mano a questi, che si credono al sicuro, nei loro deliri di potere.
Non lo sono. Bruceranno anche loro. Ma non se ne rendono conto.