Il gioco delle parti

Quelli che hanno il vero potere non stanno mai solo da una parte. A volte è indifferente quale essa sia, altre volte ne preferiscono una, ma le controllano o le influenzano, nell’ambito del loro interesse, entrambe.Anche quando le parti sono in lotta feroce fra loro.

Quelli che hanno il vero potere non sono pochi e hanno interessi in campi diversi. Nel tempo assumono il controllo delle parti e queste così su molte questioni vengono a trovarsi ad avere una visione che è solo leggermente diversa.  A volte, molto spesso, questa diversità non è di sostanza, ma di forma.

Della diversità fra le parti, originaria restano solo questioni che quelli che hanno il vero potere ritengono sostanzialmente irrilevanti.

Su quelle questioni irrilevanti si concentra la lotta fra gli uomini che compongono le parti e la posta in palio non è in realtà la stessa questione irrilevante.

Non importa il motivo perché si battono. Importa vincere o perdere poco. Perché questo consente loro agi e vantaggi e perchè motiva la loro esistenza agli occhi dell’opinione pubblica.

Questo sistema, raggiunta una sorta di omeostasi, diventa molto restio ad un cambiamento importante. Vengono accettati solo minimi mutamenti che non mettano in discussione il sistema stesso.

Difficilmente c’è spazio per un outsider. Quando questo si affaccia nella storia, quelli che hanno il vero potere hanno già considerato che era giunto il momento di cambiare il cavallo e lo hanno fatto.

Questo non avviene mai in modo indolore. Perché per una parte che sorge un’altra crolla.

Ma quelli che hanno il vero potere guardano le rovine dall’alto.

E ricominciano.